Abbiamo sempre posto in evidenza nelle nostre notizie che quotidianamente pubblichiamo, la realtà che c’è dietro ogni “parvenza politica”. Quella che si prende i meriti, quella che poi porta come vessillo elettorale e prendersi i meriti di ciò che poi nei fatti, sono “eseguiti” da chi sta dietro le quinte, e che rientrano sempre nella massima di Mao che alla fine il popolo fa la storia, ma sono sempre i padroni a raccontarla.
Recandoci in questi giorni al cimitero di Radicena, chiunque non può fare altro che notare e constatare che si stanno eseguendo dei lavori di restyling all’ingresso per cercare di salvare una struttura che seppur segnata dal tempo e ha bisogno di essere seriamente e decisamente “conservata”, si cerca di dare un aspetto accettabile, e i risultati a vista d’occhio lo dimostrano, per quello che è possibile con i mezzi attualmente a disposizione.
E ci sono dei lavoratori, per l’esattezza tre dove stanno facendo degli sforzi immani a poter perseguire un obiettivo che dia un segno di giusta condizione stabile alla struttura in essere. Tra opere murarie e pittoriche, questi ultimi si possono già notare appena all’arrivo al cimitero, in quanto la ringhiera che delimita l’area cimiteriale anteriore è stata ripresa nella sua lucentezza.
Gli operai indirizzati dall’ufficio tecnico gestito dall’arch. Giuseppe Cardona, dal responsabile alla manutenzione, il geom. Ninì Vicari (e mi hanno riferito pure dell’ausilio del geom. Sergi e del responsabile politiche cimiteriali Angelo Calivi).
Possiamo dire che davvero a Taurianova, seppur con mille sforzi, “la manutenzione c’è (sempre, a prescindere)”.
GiLar (del Pueblo)