Arrestato in un’operazione per contrastare faida tra cosche, cinquantenne trovato morto in casa
Ago 26, 2019 - redazione
E’ giallo sulla morte di Giuliano Roperti, di 50 anni, nipote di Domenico Mezzatesta, rinvenuto cadavere nella sua abitazione di Domodossola in circostanze ancora poco chiare. L’uomo era rimasto coinvolto lo scorso mese gennaio nell’operazione “Reventinum” che portò all’arresto di dodici persone ma che era stato rimesso in libertà dal Gip. A fare la scoperta nell’abitazione di Via Aldo Moro a Domodossola, dove Roperti era molto conosciuto, è stata la fidanzata rientrata a casa dopo una vacanza. La donna ha immediatamente chiamato i soccorsi ma i sanitari del 118, non hanno potuto far altro che constatare il decesso, causato da un probabile malore, ma gli inquirenti intendono fare luce per chiarire le cause della sua morte. Roperti, nipote di Domenico Mezzatesta, ritenuto dai magistrati di essere a capo del gruppo che si sarebbe conteso per anni il territorio del lametino con gli Scalise, era stato rimesso in libertà dal gip di Catanzaro. L’operazione Reventinum, condotta dalla Procura delle Repubblica di Catanzaro portò all’arresto di dodici persone ritenute appartenenti a due faide contrapposte in una lotta di ‘nadrangheta, nella Sila catanzarese.