Rosarno, operazione “Faust”, le promesse non mantenute in campagna elettorale, coinvolgono anche il presidente del consiglio regionale della Calabria
Gen 20, 2021 - redazione
Ecco le intercettazioni nell’ordinanza della operazione “Faust”
” Tra IANNACE Giuseppe e 1001 suo fratello1071, IANNACI Cesare1072 (cfr. RIT 304/17 Prog. 1039 e 1040 del 17.11.2017 ore 14:00 e ss), nel corso della quale IANNACE Giuseppe si lamentava di come IANNACI Stefano e i componenti della sua lista fossero venuti meno a degli accordi stipulati durante la campagna elettorale (inutile che ci giriamo intorno! Non ci rispetta e io non lo rispetto stop! Non mi rispetta perché….eee…..abbiamo fatto un discorso all’inizio, non con lui……..con quella gente lì… …per mia figlia! E io per mia figlia non guardo nessuno! Anche perché, mi hanno promesso che lo facevano e non vedo perché non me lo deve fare! “E’ quasi fatto!” …ha detto, ora, non se ne parla più! ….”Sì!…non sono riusciti a farlo!” E quindi questo mi sta già sui coglioni! Che ancora, ancora, mi diceva… che non c’entra niente….sono due cose diverse! gli ho detto: “Io voglio solo capire!” ….Sono due cose diverse dice:” sai, sto cercando una cosa che gli devo fare un favore ad uno…. glielo fai?”….Ma almeno glielo faceva a suo figlio….ma sono cose diverse che non c’entrano niente, mia figlia…c’era la possibilità, e noi siamo stati gli organizzatori affinché se ne vada a casa che non lo fanno …… che appena si mette là sopra, parla con lui e fanno il concorso. Ora….”sai….” perché è sempre quello che gli dice …. e allora, tieniti a Gianni Aruzzolo! Io non ci voglio neanche parlare, perché non mi piace, perché, è stato un mese e non è venuto, perché ti ho detto…. ci tengo che parliamo affinché non ci siano fraintendimenti, perché per me è come un figlio, perché non cambia niente, però…. ). Questo passaggio della conversazione è importante perchè comprova che il sostegno elettorale era stato promesso in cambio di “utilità” future che i politici, una volta eletti, non stavano elargendo.”