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Saccomanno (Lega), inauditi gli attacchi al Procuratore Gratteri ed alla libera stampa

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È veramente intollerabile che si possa commentare negativamente l’azione giudiziaria
portata avanti da un valente ed intransigente magistrato e da una Procura coraggiosa ed
anche la libertà di stampa per un libero commento a tali indagini! La fragilità delle lamentele
è tale che appare veramente incomprensibile. Sembra essere ritornati a tanti anni orsono
allorquando si contestava una metodologia, ma non si rifletteva sulla sostanza delle
conseguenti gravi scoperte. Ora si contesta al Procuratore Gratteri di aver fatto intendere di
chissà quale indagine vi sia ancora e che tale mancata risposta possa creare un clima di
allarmante gravità. A tali inconcepibili affermazioni voglio solo ricordare che la Calabria e
l’Italia intera sono stati distrutti dalla corruzione e dagli intrecci tra la criminalità organizzata,
la politica e l’imprenditoria. Elementi questi che hanno completamente bloccato una
possibile crescita della nostra regione, obbligando tanti giovani ad andare via. Danni
gravissimi che, però, non vengono nemmeno esaminati. D’altro canto, scagliarsi contro chi
ha evidenziato tale quadro, si allarmante, e come buttare avanti le mani! Eppure, tale
attacco proviene da coloro che ben conoscono le regole del processo! La Procura fa delle
indagini e se ritiene che vi siano degli elementi di rilevanza penale procede a formulare le
proprie richieste. Queste vengono vagliate da altri magistrati terzi che, se ne ravvedono le
condizioni, procedono ad accogliere o negare le richieste. Poi a seguire i tanti mezzi
impugnatori che garantiscono l’indagato o l’imputato. Quindi un sistema che non pare sia
stato violato, con l’evidente conseguenza che gli attacchi portati avanti appaiono solamente
strumentali. Le ragioni di tale strumentalità non le vogliamo conoscere anche se potrebbero
rappresentante un qualcosa di veramente grave ed allarmante. E proprio gli indicati
provvedimenti di scarcerazione segnalati dalle Camere penali stanno a dimostrare -anche
se in parre non vere per estensione- che il sistema processuale italiano regge e non è
condizionato da nulla e da nessuno. La Lega, comunque, ritiene che, le persone per bene e
che hanno subito pesanti azioni intimidatorie da parte della criminalità organizzata e dal
sistema denunciato non solo dalla Procura di Catanzaro, debbano stare accanto al
Procuratore Gratteri ed ai Magistrati che lo affiancano ed alla libera stampa, e che
debbano, invece, essere condannati decisamente tutti i tentativi di condizionare la libera ed
autonoma azione degli inquirenti e dei giornalisti che non si piegano ad interessi diversi.