‘Ndrangheta, scoperto il tesoro del boss latitante Vittorio Raso
Gen 29, 2022 - redazione
Un pericoloso latitante è stato arrestato a Barcellona grazie alla collaborazione tra la polizia di Stato e la Policia Nazional spagnola. Si tratta di Vittorio Raso,41 anni, soprannominato "Esaurito", personaggio di spicco della 'ndrangheta calabrese radicata a Torino, nell'ambito della quale riveste la carica di "Vangelo", inserito nella consorteria della famiglia Crea, che regge il "Crimine" del capoluogo torinese. Era latitante dal 2018 in seguito ad una condanna in primo grado a vent'anni per traffico internazionale di droga. ANSA/POLIZIA DI STATO +++ ANSA PROVIDES ACCESS TO THIS HANDOUT PHOTO TO BE USED SOLELY TO ILLUSTRATE NEWS REPORTING OR COMMENTARY ON THE FACTS OR EVENTS DEPICTED IN THIS IMAGE; NO ARCHIVING; NO LICENSING +++
Oltre 400mila euro in contanti, insieme a orologi Rolex e gioielli dal valore di oltre 200mila euro, sono stati scoperti dalla polizia in un garage di Nichelino (Torino).
Il tesoro, a cui gli investigatori della Squadra Mobile diretta da Luigi Mitola sono giunti dopo l’arresto per droga di due uomini, che ha portato al sequestro di un ingente quantitativo di droga, potrebbe essere collegato a Vittorio Raso, boss della ‘Ndrangheta arrestato nell’autunno 2020 poi scarcerato e ora latitante.
Gli indizi raccolti dagli inquirenti lasciano infatti pensare che gli arrestati facciano parte del gruppo di narcotrafficanti gestito dal boss.
Personaggio di spicco della ‘ndrangheta calabrese radicata a Torino, Raso, 43 anni, soprannominato ‘Esaurito’, era stato arrestato a Barcellona dopo due anni di latitanza in seguito a una condanna in primo grado a vent’anni per traffico internazionale di droga. Scarcerato due giorni dopo perché tra i reati che gli venivano contestati c’era l’usura, che in Spagna non prevede il carcere, ha fatto di nuovo perdere le sue tracce.
Per gli inquirenti, le modalità di occultamento e di conservazione del denaro, riscontrate anche in altri recenti arresti, nonché gli adesivi utilizzati sulle confezioni dello stupefacente per indicarne la provenienza, rappresentano elementi sintomatici di una contiguità dei soggetti arrestati al gruppo di narcotrafficanti organizzato e diretto da Raso.
Nel corso dell’operazione sono stati trovati anche numerosi ritagli di articoli di quotidiani riportanti la notizia dell’arresto di Raso. (ANSA).