Celebrata domenica scorsa da Don Cesare Di Leo, la Santa Messa all’interno del circo Internazionale Happy Circus
Lug 07, 2022 - redazione
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DI CLEMENTE CORVO
È stata celebrata domenica scorsa da Don Cesare Di Leo, la Santa Messa all’interno del circo Internazionale Happy Circus, alla presenza di artisti e di fedeli locali . Ha allietato la Santa Messa il coro della Parrocchia dei Santi Giorgio ed Aterogene di Maropati . È stato un momento di aggregazione non solo religiosa, ma anche sociale. La direzione del circo ha voluto in tutti i modi organizzare la Santa Messa. Soddisfatto il Direttore del circo Daniele Medini, che alla fine del Rito Eucaristico si é così espresso : ” avevamo tanta necessità, bisogno di organizzare questa messa, anche perché purtroppo girando in continuazione, non abbiamo modo di frequentare la chiesa. Quando capita l’occasione come quella di domenica è un qualcosa di molto importante sia per me che per la mia famiglia, perché ci teniamo in modo particolare avendo frequentato un collegio di suore per 8 anni, abbiamo frequentato, tutti le scuole dalle suore e siamo proprio molto religiosi e credenti. Il Parroco è stato molto bravo, ha coinvolto sia noi che le altre persone che sono intervenute. È stato una celebrazione veramente commovente, specialmente in un momento particolare per lo stato di salute di una giovanissima nostra cugina, e del padre di una nostra artista. È stato il momento ideale per stare vicino a loro con le nostre preghiere.
Il Parroco Don Cesare, al termine della celebrazione Eucaristica contento per la sua esperinza si è così espresso:
“In 32 anni di sacerdozio non avevo mai celebrato messa in un circo, per i lavoratori di questo settore, ovvero per i circensi.
Una categoria di persone, sarebbe meglio dire, una piccolissima porzione di popolo di Dio, che da sempre, fin dall’antichità vive in maniera nomade la sua dimensione lavorativa, a cui molti non fanno attenzione alla durezza e alla fatica della loro attività svolta a far divertire e trascorrere ore di rilassamento a tutti quelli che frequentano il circo, quando questo è di passaggio nei nostri centri cittadini.
Per quanto mi riguarda è stata un’esperienza unica, ho letto nel volto dei circensi un desiderio di Dio e della sua parola.
Eppure essi durante il loro girovagare fanno fatica a trovare un prete disponibile che spezzi loro la parola.
Ho letto nei loro occhi l’emozione e la felicità di vedere un prete sotto il loro tendone o meglio dentro il loro mondo fatto di animali addomesticati, domatori, funamboli, trapezisti, equilibristi, clown e di tutti quelli che in qualche modo svolgono una attività circense. Ho visto qualche lacrima e ho letto qualche pensiero, ” Dio esiste anche per noi”, la felicità nel vedermi in mezzo a loro mi ha contagiato l’anima e mi sono detto, questi fanno parte di quegli ultimi di cui parla tanto Papa Francesco… sono anch’essi per quanto invisibili, figli di Dio, hanno diritto all’ Eucaristia come tutti quelli che hanno la possibilità di frequentare una chiesa, ma la loro chiesa è il tendone dove lavorano e noi preti facciamo fatica a capirlo.
Ecco cosa significa Chiesa in uscita…. ( Papa Francesco) andare e fare la Chiesa lì dove c’è il popolo di Dio e in questo caso andare a celebrare messa al circo.
Ho letto nella loro anima il desiderio di parlare della loro vita e dalla loro storia con un prete che fosse disponibile ad ascoltarli, nonostante non si trovino mai nello stesso posto, e non si tratta pastoralmente parlando di un inseguire i circensi ma di un ” seguirli” e accompagnarli in una vita di Fede anche questa, purtroppo, nomade come loro.
La mia certezza è che questa gente sono I privilegiati del Signore anche perché il biblico popolo di Dio, dalla Vocazione di Abramo a lasciare la terra di Ur fino a raggiungere, con Giosuè successore di Mosè alla famosa “Terra promessa” è sempre stato un popolo di Nomade.
In questi giorni la terra del comune di Cinquefrondi è il luogo dove il Signore li ha Condotti e gli ha chiesto di piantare la loro ” tenda ” e svolgere il loro ” Ministero” di circensi”.
La componente del coro di Maropati, signora Georgia Galluccio anch’essa contenta emozionata per aver cantato con il suo coro all’interno di un tendone di un circo Si è così espressa:
” Anche per me, dopo diverse decine di anni che canto con il mio coro all’interno di chiese di oratori, in tante altre parti, non avevo mai avuto la possibilità di cantare all’interno di un circo, un’esperienza veramente bellissima. Guardare questi artisti, questi uomini che una volta svestitisi da quelli che sono i loro costumi da spettacolo che servono per esibirsi nel presentare i loro numeri di alta scuola circense e propensi sempre a far ridere la gente, che quando si intercalano nella vita sociale si notano uomini con grandissime sensibilità, con tantissime emozioni e con tantissimi problemi. Da domenica scorsa guardando loro nei loro sguardi, ho fatto una considerazione , che è quella di amare ancora di più il circo e la sua gente.
Una nota da evidenziare emersa durante la Celebrazione Eucaristica è stata quella che, prima del rito della Comunione il Parroco, Don Di Leo, volendo unire tutti alla partecipazione dell’Eucaristia ha detto: io in questo momento assolvo, tutti voi presenti, dai vostri peccati, in modo che tutti ma tutti insieme possiate fare la Comunione e così è stato.
Un gesto questo che ha suggellato ancora di più l’unione di tutti i presenti.