Cosca Piromalli, il nipote del boss Pino “Facciazza” Salvatore Copelli non amato e contrastato dagli affiliati
Mar 14, 2023 - redazione
Salvatore Copelli, nipote diretto di Giuseppe Piromalli detto “facciazza”, era a capo del sistema delle estorsione del clan. Dava le necessarie autorizzazione mafiose, perché un imprenditore o un commerciante potesse avviare un attività di impresa sul territorio di Gioia Tauro. Stabiliva l’importo che ogni commerciante doveva versare alle cosche locali per lavorare senza subire atti ritorsivi. Si interfacciava con gli uomini della cosca Molè, manteneva rapporti con Pesce Giuseppe e Rocco Giovinazzo per gestire l’insediamento di alcune aziende di Rosarno a Gioia Tauro. Le riunioni si svolgevano all’interno della azienda DN Pietra che costituiva la base operativa del gruppo mafioso. Dopo gli arresti di alcuni membri della cosca Piromalli, la leadership era nelle mani mani di Salvatore Copelli, fortemente contrastata dagli altri sodali perché il Copelli aveva sfruttato la sua posizione apicale per tutelare i propri interessi criminali a discapito di quelli del sodalizio. La tensione che si era creata attorno a Copelli sfociava nella commissione di un danneggiamento a casa dello stesso. Il danneggiamento del Copelli era oggetto di numerose conversazione registrate nel gennaio 2021. I primi segnali della insofferenza verso gli altri sodali del gruppo Piromalli, si avverte quando Copelli senti l’esigenza di contattare l’azienda Ginko Srl per acquistare dei vetri anti proiettili a prova di Kalashnikov.
Ecco una parte delle telefonate intercettate: