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Dopo 14 anni di vita, Domenico Larosa di Taurianova comincia ad esistere per lo stato italiano… grazie ad una apostille

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Riceviamo e pubblichiamo

In relazione all’articolo pubblicato venerdì 11 maggio, l’avvocato Rosario Milicia invia la seguente nota:
Primariamente occorre procedere ad errata corrige in riferimento al nome del padre del giovane Domenico Larosa , che si chiama Salvatore Larosa e non Antonio.
In secondo luogo, intendo esprimere un sentito ringraziamento agli uffici del Comune di Taurianova che sin dall’inizio della procedura e all’atto del mio intervento hanno dimostrato massima lealtà, spirito di collaborazione e prezioso supporto tecnico e giuridico per la corretta effettuazione della pratica.

Testo dell’articolo dell’11 maggio u.s.
Il giovane Taurianovese Domenico Larosa, nato 14 anni fa in Florida, Stati Uniti, non ha potuto iscriversi nei registri dell’anagrafe italiana. Era un “fantasma” americano che si aggirava per le strade di Taurianova.
Grazie allo sforzo immane dei genitori, sig.ri Carmela Furfaro e Salvatore Larosa, ed alla proficua collaborazione professionale degli avvocati Massimo Reboa e Rosario Milicia, affiancati dai dott. Emanuele Giardino e Carmelo Milicia, è stato possibile portare a compimento il difficilissimo adempimento all’estero.
Invero, dopo due anni di sforzi, i legali sono riusciti ad ottenere il rilascio della tanto agognata apostille, ossia della certificazione da parte dello stato estero che ha emesso il documento della sua validità ai fini internazionali.
Ed infatti, il governo italiano nulla poteva sapere di Domenico Larosa, che i genitori avrebbero dovuto registrare presso gli uffici del consolato italiano a Miami al momento della sua nascita. Le vicissitudini di una vita negli Stati Uniti, che certamente non è facile come quella che si vede rappresentata nelle serie televisive americane, porta più volte i cittadini italiani, come quelli di altre nazionalità, a dimenticare questi passaggi, per cui poi è necessario l’intervento di un team legale specializzato in questioni internazionali.
E dunque: nessun problema finchè la famiglia rimane all’estero, senonchè quando decide di rimpatriare nella terra natia o il pargolo americano, fattosi uomo, vuole andare a studiare in Europa, la cittadinanza italiana ha un valore generalmente impensato sul piano internazionale.
Così oggi accogliamo tra noi Domenico, che esiste anche come cittadino italiano.