Taurianova, presentazione del libro “I ciliegi di Mariupol” di Attilio Scarcella
Feb 08, 2025 - redazione
Il titolo, “I ciliegi di Mariupol”, è una metafora e insieme un ossimoro, per esprimere la gioia per la fioritura dei ciliegi che riecheggia la festa dell’hanami in Giappone e, quindi la gioia dell’eterno fiorire della vita. Ma, al tempo stesso, mette a nudo la barbarie della guerra, gravida solo di distruzione, di violenza, di morte. La presentazione del libro si terrà mercoledì 12 febbraio ore 18.00 a Taurianova, “Città Italiana del Libro 2024-25”, nei locali della Biblioteca Comunale A. Renda.
Il romanzo dà voce a una protagonista femminile, Liuba, attraverso le cui scelte, progetti, iniziative, decisioni, si compone, tassello dopo tassello, il ritratto d’una madre, d’una donna intelligente, culturalmente e socialmente impegnata; di una giornalista che non si arrende né si lascia esclusivamente catturare dal nastro del tempo della quotidianità ma volge lo sguardo verso altezze più inquietanti … verso profondità più abissali. Quelle dell’animo umano. E, alla fine, individua esperisce tocca con mano// che, nel gioco dei tramonti e degli addii … solo l’Amore resta!
Il tessuto narrativo si muove su due piani paralleli. Da un lato, c’è il Tempo della Storia, della crescita, della narrazione dell’adolescenza, del suo incarico di giornalista, del suo impegno come inviata speciale nella guerra russo ucraina. Dalla sponda opposta c’è il Tempo di Kairòs. Un altro Tempo, un altro nastro, un’altra ruota. E cioè il tempo infinito delle scelte interiori. Il tempo del silenzio e dell’ascolto, il tempo opportuno delle decisioni. Ed è questo il tempo che non conosce meridiane, clessidre, lancette di orologi.
Che cos’è il Tempo di Kairòs? È l’inserimento all’interno di un tempo lineare, della quotidianità, di un orizzonte di senso interiore. Di un tempo la cui coniugazione salta i parametri del prima/e del poi, del vicino/lontano, per acquisire una dimensione, un orizzonte di profondità. Un tempo eterno di vibrazioni uniche, esclusive, la cui durata è scevra da qualsiasi dimensione quantitativa.
Sulla sua esperienza di giornalista inviata di guerra in Ucraina, la protagonista denuncia l’assurdità di ogni guerra inutile.
“La guerra, ogni guerra – sostiene– è un’imperdonabile follia. E la sorgente che ne decodifica il dolore,// è la ferocia, l’odio che albergano nel cuore degli uomini”.
Il significato del romanzo e il messaggio che percorre il filo invisibile del suo tessuto narrativo è che il viaggio della vita non è il gioco di un casuale fortuito “lancio di dadi” ma l’itinerario gioioso dell’esistenza di ogni creatura sulla terra … “una volta soltanto”; dove a prevalere è la festosa accettazione della vita a partire dalle forme più semplici del suo manifestarsi e offrirsi come “dono”, come gioia estatica, raggiante di un “viaggio ininterrottamente esplorativo”. Perché è la, proprio là, dove respira la gioia dell’Eterno che il volto della Morte s’allontana … Definitivamente! … Anche se spegne a noi la luce!