di Ilaria Garaffoni
L’insicurezza ha tante facce: una di queste si chiama isolamento. Il 15% degli over 75 vive solo, soprattutto nelle aree rurali dove il welfare arranca e le strutture per gli anziani mancano o costano troppo. Abbandonare l’anziano parente è una piaga assai frequente, nonostante la legge punisca con la reclusione chi lascia senza cura le persone che ne hanno bisogno. Ma per qualcuno sicurezza vuol dire anche assistenza. E’ il caso del progetto “Mai più soli” di Sicurpiana. Ne abbiamo parlato con il suo Amministratore Unico, Gino Muratori.
“Mai più soli”: cosa significa questo slogan e a chi si rivolge?
E’ un’iniziativa tesa a dare assistenza e protezione alle famiglie, in particolare agli anziani o alle persone sole (fenomeno assai frequente nelle nostre aree, da cui i giovani scappano ormai da anni). L’obiettivo è garantire una presenza costante e un affiancamento alle persone fragili. Come? Installando una telecamera audio-video e facendo indossare ala persona da proteggere un radiocomando: se preme il pulsante la nostra centrale operativa entra in comunicazione con la persona attivandosi per fornire eventuali soccorsi. E non parlo solo di rapine o furti, tipiche della vigilanza privata, ma anche di malori, necessità di farmaci o cibo, o – in molti più casi di quanto si possa pensare – di semplice voglia di scambiare due chiacchiere. Anche una banale visita può salvare una vita.
Non è quindi un comune progetto di telesicurezza, ma un vero progetto a sfondo sociale?
Il progetto “Mai più Soli” si inserisce in un contesto più ampio di iniziative volte a migliorare la qualità della vita e la sicurezza dei cittadini: già ai tempi del Covid le nostre pattuglie portavano cibo e farmaci pro bono alle persone più sole e la nostra centrale operativa fu messa a disposizione della cittadinanza. Questa nuova iniziativa, frutto di cinque anni di ricerche, è nata per i paesi della nostra Calabria: pensate alle località aspromontane spesso abbandonate dalle istituzioni e ai tanti anziani, magari con una pensione minima, che popolano territori ormai disertati dai giovani. Quando l’anziano dà l’allarme i nostri operatori entrano in comunicazione con lui e cercano innanzitutto di rassicurarlo. Gli operatori hanno seguito un training particolare per interagire con utenti fragili, spaventati o disorientati, monitorare la situazione e intervenire in caso di necessità. Stiamo tra l’altro allargando la formazione di concerto con i centri antiviolenza: nelle aree più isolate non è infatti infrequente che piccoli ambulatori vengano attaccati da soggetti senza scrupoli. Le guardie mediche, soprattutto donne, sono molto interessate al progetto.
Ma un tema sociale non dovrebbe essere di competenza delle Amministrazioni?
Senza dubbio: ma quando mancano le risorse – fisiche, organizzative o economiche – noi possiamo supportare le istituzioni con un servizio capillare, professionale e alla portata di tutte le tasche. Il progetto si presta appieno alla collaborazione con i Comuni, che si possono convenzionare con noi sovvenzionando il costo dell’allaccio e parte del canone. In questo modo, se la centrale operativa riceve una segnalazione è in grado filtrare la richiesta ed eventualmente dirottarla sul dipartimento più idoneo. Il Comune di Sant’Ilario dello Ionio è un esempio: le politiche sociali dell’amministrazione sostengono il progetto “Mai più soli” coprendo il canone di attivazione e la parametrizzazione del kit fino alla disponibilità di fondi in bilancio.
E la privacy? Saranno davvero contenti i nonni di essere spiati tutto il giorno?
La normativa privacy è assolutamente rispettata: il collegamento audio e video si attiva solo quando arriva la segnalazione dallo stesso soggetto che richiede protezione.