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Sul Porti, “Porto di Gioia Tauro, serve continuità”

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Dopo tanti anni di sacrifici e di momenti bui, grazie alla professionalità dei portuali
gioiesi e al lavoro e gli investimenti dell’Autorità Portuale, del Gruppo Aponte e del
Gruppo Grimaldi oggi il porto di Gioia Tauro sorride insieme ai calabresi che ci hanno
creduto. Crescono i volumi, cresce l’occupazione e si pensa di realizzare opere che
finalmente trasformeranno un porto che era solo un terminal contenitori e
autovetture in un porto polifunzionale, questo, grazie ad una visione proiettata sul
futuro, alle intuizioni ed all’impegno di chi ne è alla guida. Molte le opere che
potranno contribuire all’ulteriore sviluppo e rilancio dell’area, peccato che la
burocrazia ancora farraginosa rende i tempi di realizzazione biblici. Gli investimenti
già finanziati riguardano svariati milioni di euro, sono in programma la
ristrutturazione delle banchine Ro-Ro, il completamento del piazzale retrostante la
banchina di ponente ma quello forse più importante di 110 milioni di euro per la
resecazione delle banchine di ponente aspetta da 2 anni il parere del Ministero
dell’Ambiente ed è privo di finanziamenti. È stata avviata la progettazione per la
realizzazione del centro direzionale finanziato direttamente dall’Autorità Portuale e
servirebbe trovare 50 milioni di euro per la modifica dell’imboccatura del molo sud di
cui attendiamo a breve il progetto definitivo. Una cosa è certa che se dietro tutte
questi progetti ci fosse un’azione fattiva del Governo e dei ministeri interessati
sicuramente i tempi della burocrazia si accorcerebbero. Quale occasione migliore se
non la venuta a Gioia Tauro del vice ministro On. Rixi, politico di grande esperienza
nel campo portuale. Basterebbe che il suo impegno istituzionale, si concentrasse
anche sul futuro di Gioia Tauro sia per agevolare l’imprenditoria e sia incrementare
l’occupazione. Bisognerebbe dare finalmente il via all’Agenzia Portuale che dovrebbe
andare ad occupare circa 120 lavoratori utili a offrire una manodopera specializzata a
tutte le imprese operanti nell’area portuale gioiese nei momenti di picco lavorativo.
Si dovrà continuare questa trasformazione che è nella fase cruciale. Auspichiamo che
l’eventuale cambio al vertice dell’Autorità Portuale non rallenti o metta a rischio lo
sviluppo dei due terminal e l’iter realizzativo di tutte queste opere. La politica
nazionale, regionale e territoriale avrà l’onere e la responsabilità di mantenere le
condizioni di stabilità dell’area. Questa Autorità di Sistema ha bisogno di fatti e non
parole. Il SUL Porti, non resterà a guardare.