A Taurianova, “L’Assessore non risponde… Il Presidente non sa!!!”, ma la situazione politica è grave ma non è seria!
Mar 06, 2025 - Giuseppe Larosa
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Di GiLar
Poche ore fa è “apparso” un manifesto in città che mira ad albeggiar sulle vie nell’apparire della sua luminosità di color rosso vivo che sembrava una nuova allerta meteo, ma che invece è un “lamento” pubblico (l’ennesimo) dei tre consiglieri comunali cosiddetti “ribelli” e disobbedienti della maggioranza (oramai “trapassati” tra le fila dell’opposizione), Gallo, Bellantonio e Di Giorgio. Dumas ne avrebbe fatto un capolavoro se non fosse per il fatto che ancora manchi un D’Artagnan d’annata, visto che di “Re”, “Milady de Winter” e “Richelieu” ce ne stanno abbastanza, ma di umili guasconi c’è tanta carenza (e necessità)! Viviamo in un mondo dove la “biodiversità” è come un polmone nella politica locale taurianovese targata Roy Biasi.
Cosa dice il manifesto? Il titolo è da film anni ’70 con l’avvento della commedia all’italiana, “L’Assessore non risponde… Il Presidente non sa!”, manca solo “e il sindaco gioca a burraco”.
Però andiamo al nocciolo (Igp) della questione quando per giustificare quest’uscita pubblica con un senso di autocommiserazione iniziano a scrivere, “Purtroppo ci vediamo costretti a pubblicare… (…)”, e già con il “purtroppo” cade la prima lacrima di compassione (nel senso dostoevskiano del termine: per la precisazione onde evitare incidenti letterari internazionali visto che siamo ancora per poco “Capitale” e poi lo scettro sarà consegnato a Subiaco).
I tre consiglieri comunali ex maggioranza, ora Gruppo Consiliare “Autonomia per la politica”, rimarcano la questione (per l’ennesima volta) che il ruolo del consigliere comunale viene censurato con una “palese violazione dello Statuto”. Da ricordare che i tre consiglieri non hanno partecipato all’ultimo Consiglio Comunale per “violazione dell’art. 42 comma 3 (…) Tale violazione preclude la funzione del consigliere comunale”. Il problema in merito a queste presunte “violazioni” sembra che si è sempre posto leggendo le note dei cinque consiglieri di minoranza durante questi anni, a partire dall’abrogazione delle interpellanze orali all’interno del Civico Consesso che non abbiamo sempre scritto che si trattava di una “strozzatura democratica” nel rapporto tra minoranza e maggioranza, votato all’epoca da tutta quella maggioranza uscita dalle urne nel 2020. Nessuno ha alzato le barricate e tutto va ben, madama la marchesa… però “va tutto ben, va tutto ben, però l’attende forse una sorpresa che dir non posso fare a men” …disse un saggio di nome Nunzio Filogamo (cercatelo su Google).
I tre “ribelli” fanno riferimento nel loro manifesto pubblico al Consiglio Comunale del 30 dicembre scorso quando hanno “evidenziato l’incongruenza di un impegno di spesa che non rispettava il disciplinare delle linee progettuali del contributo regionale”, ma che nei “termini previsti non giungeva alcuna risposta dall’Assessore alla Cultura Maria Fedele… oh questo tempo che innalza in me sentimenti di rugiada tra oblii e infiniti seduta in riva osservando l’infinito di una poltrona che mai, oh, ma oh poi mai lascerò perché chi mai me la ridarà? Oddio, chiedo venia ma ogni volta che pronuncio il nome sono invaso in una “frazione” da tre delle nove Muse con prevalenza Calliope e l’invidia di Euterpe, ma soprattutto di Talia (cercate su Google).
Si legge ancora nel manifesto che non ricevendo alcuna risposta, “veniva presentata, via Pec, al Presidente del consiglio comunale e al segretario comunale, richiesta per la discussione orale nella prima seduta consiliare utile”. Ma così evidentemente non è stato ed allora i “tre ribelli” scrivono che nella riunione dei capigruppo del 20 febbraio scorso (ovvero prima dell’ultimo Consiglio Comunale del 25 febbraio scorso, della durata di poco più di 11 minuti perché l’opposizione tutta, non si è presentata posizionandosi sull’Aventino), e che tale discussione “non veniva inserita nell’ordine del giorno”, concludono con una stilettata al presidente del Consiglio Comunale con, “Quanto premesso conferma ulteriormente l’inadeguatezza dell’attuale Presidente del Consiglio nel Ruolo di garante”. Fine!
Nel manifesto ci sono anche le foto dell’interpellanza senza risposta, e d’altronde qualcuno diceva che la miglior parola è quella che non si dice (ma noi non siamo d’accordo)!
