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Droga nei di un carcere in Calabria, arrestato prima del colloquio con un detenuto

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Nel corso della giornata di ieri 11 marzo 2025, i Carabinieri della Sezione Radiomobile dal Reparto Territoriale di Corigliano Rossano, con il coordinamento dalla Procura della Repubblica di Castrovillari, diretta dal Procuratore Capo Alessandro D’Alessio, hanno effettuato l’arresto di una ragazza del posto, gravemente indiziata del reato di «detenzione di sostanza stupefacente finalizzata allo cessione», aggravato perché contestato nei pressi di un istituto penitenziario.  

Prima di proseguire con la ricostruzione dei fatti appare opportuno precisare che la notizia viene diffusa per garantire le prerogative dell’informazione e nel rispetto dei diritti dell’indagata – ancora da doversi ritenere assoggettata alla presunzione di innocenza attesa l’attuale fase del procedimento, le cui responsabilità penali potranno essere acclarate solo attraverso una sentenza divenuta irrevocabile, ndr.

Un normale controllo alla circolazione stradale, effettuato dai militari della Sezione Radiomobile nei pressi del carcere di Rossano, ha permesso di reprimere quella che è apparsa essere potenzialmente una attività illecita afferente alla cessione di sostanze stupefacenti. Gli occupanti del mezzo controllato hanno ammesso che erano in procinto di entrare nel carcere per fare visita ad un loro congiunto detenuto, ma il loro atteggiamento è apparso particolarmente schivo e, soprattutto, connotato da un insolito nervosismo. Ragione che ha indotto gli operatori ad approfondire il controllo, tanto che nel mezzo sono stati trovati gli effetti personali che dovevano essere consegnati durante il colloquio al soggetto recluso. Le successive attività di perquisizione effettuate sulle persone hanno poi consentito di recuperare un involucro che conteneva circa 20 grammi di sostanza stupefacente del tipo «Hashish», che una delle occupanti del mezzo aveva occultato sulla sua persona. Le attività di ricerca sono state poi estese al domicilio della giovane, dove è stata trovata un’altra modica quantità della stessa sostanza. Per questa ragione, potendosi ravvisare l’aggravante prevista dall’art. 80 del DPR 309 del 1990, che contempla un aumento della pena qualora il reato di «detenzione finalizzata alla cessione» delle sostanze stupefacenti venga effettuato nei pressi, tra gli altri, anche degli istituti di reclusione, la ragazza è stata arrestata nella flagranza del reato richiamato. L’interessata, su disposizione del Magistrato di turno della Procura della Repubblica di Castrovillari, è stata sottoposta agli «arresti domiciliari», in attesa dell’udienza per la convalida della misura precautelare adottata.