Marilina Intrieri ex parlamentare su lettera del Commissario straordinario per il sin di Crotone ai cittadini : valutare ricorso al Capo dello Stato

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  Il commissario per il sin di Crotone ha voluto spiegare   ai cittadini i motivi della sua firma sull’ordinanza n.1/2025  e il suo decisionismo ” come uomo dello Stato, come servitore delle Istituzioni pubbliche”  con  un linguaggio  populista e demagogico  che non si addice al ruolo per poi minacciare  l’uso dell’esercito. La verità è che l’ordinanza  commissariale incide  su assetti territoriali e ambientali di competenza di Regione ed enti locali, senza la necessaria intesa . 

L’art. 196  del D.lgs. 152/2006 titolato “competenze delle regioni”  e’ chiaro e  riconosce a Regioni ed enti locali il ruolo determinante nella pianificazione e gestione dei rifiuti sul proprio territorio. 

La decisione commissariale invece scavalca  tale ruolo, precludendo ogni possibilità di programmazione o controllo e viola il principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni/Enti locali, un cardine nei rapporti tra Stato e autonomie locali come più volte sentenziato   dalla Corte Costituzionale. 

Il Commissario straordinario, pur dotato di poteri speciali non è  esonerato dal confronto con le istituzioni locali. 

La sua ordinanza   smentisce la volontà esposta  ai tavoli tecnici  di giungere  a una necessaria  soluzione condivisa. 

Senza   L’ adeguata richiesta concertazione la   Regione, la Provincia e il Comune  sono stati lesi nelle loro prerogative istituzionali dall’atto commissariale che e’ stato adottato in modo autoritativo e unilaterale, in violazione di quei meccanismi cooperativi che la giurisprudenza costituzionale impone per tutte le decisioni impattanti sul territorio e sull’ambiente. 

Credo che il Commissario debba porre fine a questo grave conflitto istituzionale da Lui causato revocando al più presto l’ordinanza per evitare una lunga e penosa vicenda e ripristinare  un modo di procedere,  nel rispetto delle reciproche prerogative istituzionali per addivenire  a decisioni concertate. 

I cittadini debbono valutare al più presto ricorso al capo dello Stato.