Marilina Intrieri ex parlamentare su lettera del Commissario straordinario per il sin di Crotone ai cittadini : valutare ricorso al Capo dello Stato
Apr 08, 2025 - redazione
Il commissario per il sin di Crotone ha voluto spiegare ai cittadini i motivi della sua firma sull’ordinanza n.1/2025 e il suo decisionismo ” come uomo dello Stato, come servitore delle Istituzioni pubbliche” con un linguaggio populista e demagogico che non si addice al ruolo per poi minacciare l’uso dell’esercito. La verità è che l’ordinanza commissariale incide su assetti territoriali e ambientali di competenza di Regione ed enti locali, senza la necessaria intesa .
L’art. 196 del D.lgs. 152/2006 titolato “competenze delle regioni” e’ chiaro e riconosce a Regioni ed enti locali il ruolo determinante nella pianificazione e gestione dei rifiuti sul proprio territorio.
La decisione commissariale invece scavalca tale ruolo, precludendo ogni possibilità di programmazione o controllo e viola il principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni/Enti locali, un cardine nei rapporti tra Stato e autonomie locali come più volte sentenziato dalla Corte Costituzionale.
Il Commissario straordinario, pur dotato di poteri speciali non è esonerato dal confronto con le istituzioni locali.
La sua ordinanza smentisce la volontà esposta ai tavoli tecnici di giungere a una necessaria soluzione condivisa.
Senza L’ adeguata richiesta concertazione la Regione, la Provincia e il Comune sono stati lesi nelle loro prerogative istituzionali dall’atto commissariale che e’ stato adottato in modo autoritativo e unilaterale, in violazione di quei meccanismi cooperativi che la giurisprudenza costituzionale impone per tutte le decisioni impattanti sul territorio e sull’ambiente.
Credo che il Commissario debba porre fine a questo grave conflitto istituzionale da Lui causato revocando al più presto l’ordinanza per evitare una lunga e penosa vicenda e ripristinare un modo di procedere, nel rispetto delle reciproche prerogative istituzionali per addivenire a decisioni concertate.
I cittadini debbono valutare al più presto ricorso al capo dello Stato.