L’opinione. Il vuoto dopo il rito funebre del Papa degli ultimi

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Siamo in un periodo di passaggio tra il termine del mandato di un grande Papa e l’attesa che i cardinali al conclave, che avrà inizio tra qualche giorno, decidano le sorti della Chiesa con l’elezione di un nuovo Papa. Si avverte un vuoto che sembra incolmabile nonostante i riferimenti debbano essere sempre a Cristo e non a chi lo rappresenta sulla terra. A dare l’ispirazione come sempre, sarà l’azione dello Spirito Santo che non abbandonerà il popolo di Dio in un periodo complesso come quello che si sta attraversando. Non è facile decidere tra i nomi che ricorrono per l’elezione del prossimo Papa, da una parte conservatori e dall’altra progressisti. L’augurio è che tra i cardinali che ricoprono le due posizioni, si trovi un punto d’incontro, di equilibrio, per consentire ai fedeli di continuare a vivere con la speranza di un vero incontro con Cristo. L’uomo di oggi ha bisogno di punti fermi di riferimento durante l’esistenza e non sempre il sapere accademico tocca i cuori dei fedeli, come si può ottenere dal prelato di strada con un determinato carisma verso i meno abbienti. La preghiera non deve essere un fatto strumentale, ma deve servire a creare profondi contatti tra Dio e l’uomo che cerca di essere graziato tenendo lontano le disgrazie che possono condizionare la vita negativamente. Con la dovuta vicinanza a Dio, ogni situazione di disagio, può essere meglio superata. Quando si parla di progresso all’interno della Chiesa, non si intende certo ottenere la rivoluzione delle sacre scritture e tanti sono stati gli errori nell’attribuire a Papa Francesco posizioni e dichiarazioni mai fatte sulla tolleranza degli omosessuali nel rapporto con la Chiesa, perché affermare che, anche loro sono figli di Dio, non assume il significato di unirli in matrimonio con la benedizione di Dio padre onnipotente, in quanto  non sarebbero unioni naturali tra maschio e femmina come le sacre scritture prevedono, i cui principi continuano a rimanere saldi, ma semplicemente il Papa ha introdotto per loro l’apertura al dialogo da parte della Chiesa. Con lo stesso rispetto verso le scritture Franciscus, così come ha voluto che fosse scritto sulla sua tomba in Santa Maria Maggiore per essere ricordato dai posteri nella sua semplicità, ha trattato le altre tematiche dei cosiddetti progressisti, come divorzio e aborto fino al punto da definire “sicari” i medici che praticano l’aborto. L’unico a saper commentare e ad assumere la verità sul conflitto tra Russia e Ucraina ed essere stato il miglior mediatore di pace, così come è avvenuto per i conflitti in Medio Oriente ancora in atto come in Ucraina. “Le guerre servono a svuotare gli arsenali e a soddisfare gli interessi economici delle nazioni” – affermò Bergoglio quando scoppiò la guerra tra Russia e Ucraina. Le sue parole furono una sferzata anche per il presidente ucraino entrato nel conflitto per difendere la democrazia.  Considerate le molteplici doti umane, spirituali e carismatiche di Papa Francesco, che sicuramente lo porteranno alla canonizzazione per la santità, non sarà semplice per il prossimo Papa sostituirlo soprattutto per le mediazioni di pace, la solidarietà e la difesa dell’ambiente. Non vanno sottovalutati i contrasti del Santo Padre con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump sugli immigrati e la politica di riferimento, ma in ogni caso per il rispetto che nutriva nei suoi confronti, ha voluto essere il primo a presenziare, assieme alla first lady, ai funerali. Non va dimenticato l’incontro informale in San Pietro prima della messa dei funerali celebrata dal cardinale RE, tra Trump, che si ritiene abbia fatto anche da portavoce al presidente russo Putin, assente ai funerali e il presidente ucraino Zelensky, anche se ad oggi, non si conoscono i risultati ottenuti.

Filomena Scarpati