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Ruby: secondo il premier si tratta di un teorema per gettare fango

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Inquirenti: ‘meccanismo D’Addario’ per feste premier. Difesa: ricostruzioni procura ardite

Ruby: secondo il premier si tratta di un teorema per gettare fango

Inquirenti: ‘meccanismo D’Addario’ per feste premier. Difesa: ricostruzioni procura ardite

(ANSA) MILANO – ”Non e’ ancora stato deciso se il presidente del Consiglio andra’ a rispondere ai pm e, quindi, al momento rimane anche aperto il discorso del legittimo impedimento, del quale ne discuteremo nell’eventualita’ di un interrogatorio”. Lo ha detto Piero Longo, uno dei difensori di Silvio Berlusconi, indagato a Milano per il caso Ruby e convocato dai pm per il 21 o il 22 o il 23 gennaio prossimi. La Procura potra’ procedere se Berlusconi non si presentera’ nelle date fissate per l’interrogatorio senza dare spiegazioni, mentre dovra’ tener conto di un eventuale legittimo impedimento che sara’ indicato dal premier. Nei confronti del presidente del Consiglio sono stati ipotizzati i reati di prostituzione minorile e concussione. Il primo si riferisce, secondo la ricostruzione degli inquirenti e degli investigatori, a presunti atti sessuali con minorenni e in questo caso con la giovane marocchina ritenuta parte offesa nelle indagini. Il secondo invece alle pressioni che Berlusconi avrebbe fatto sui funzionari della Questura nella notte tra il 27 e il 28 maggio scorsi quando la ragazza venne trattenuta per via di un furto e poi rilasciata e affidata al consigliere regionale lombardo Nicole Minetti, anch’essa indagata.
LONGO, DA PM RICOSTRUZIONI ARDITE – Quelle della procura di Milano sono ”ricostruzioni ardite per poter finire sui mass media e per fare in modo che queste cose finiscano sui mass media con lo scopo di ‘graticolare’ il presidente del Consiglio per i prossimi mesi”. Lo ha detto Piero Longo, uno dei difensori di Silvio Berlusconi , a proposito delle ”fonti di prova” elencate nell’invito a comparire recapitato ieri al premier, indagato a Milano per la vicenda Ruby. Longo, che ha di nuovo parlato di inconsistenza delle prove, ha anche ribadito che il documento e’ stato recapitato ”non a caso” il giorno dopo la decisione della Consulta sul legittimo impedimento.

PREMIER: SOLO FANGO E MACCHINAZIONI ‘Ci troviamo di fronte all’ennesimo teorema costruito appositamente per gettare fango sulla mia persona e sul mio ruolo istituzionale nel tentativo, illusorio, di eliminarmi dalla scena politica. Il fango ricadrà su chi utilizza la giustizia come arma politica’. Lo afferma il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in una nota della Presidenza del Consiglio dei ministri. Il ministro Maroni interviene sulla vicenda e afferma: nessun danno a credibilita’ del Governo. ‘La democrazia italiana e’ piu’ credibile grazie all’impegno dei magistrati’ ha dichiarato il presidente della Camera Fini in visita a Messina, ‘chi ha cariche pubbliche dimostri etica’. Bersani: Berlusconi a casa non significa il voto anticipato.

INQUIRENTI, ERA NECESSARIO AGIRE IERI PER INDAGINE – Alcune fonti vicine all’inchiesta su ‘caso Ruby’ che vede indagato il premier Silvio Berlusconi per prostituzione minorile e concussione, hanno chiarito che per gli sviluppi dell’indagine era necessario effettuare le perquisizioni ieri. Rispondendo alla polemiche scaturite dal fatto che la Procura si e’ mossa subito il giorno seguente alla decisione della Corte Costituzionale sul legittimo impedimento, le stesse fonti hanno spiegato che si e’ attesa propria la sentenza della Consulta per lasciare che i giudici valutassero serenamente e poi si sono effettuate le perquisizioni che non potevano piu’ essere rimandate, nemmeno di qualche giorno.

RUBY, COME SI DICE? MALE NON FARE PAURA NON AVERE… ”Non capisco questo caos, visto che non sono indagata ne’ parte lesa. Sono solo una ragazza giovane che ha raccontato la verita’. Ma non mi preoccupo. Come si dice? Male non fare, paura non avere”. Lo ha detto Kharima el Mahroug questo pomeriggio. Kharima ha confermato l’avvenuto sequestro, in casa di Luca Risso, di due Rolex e di alcune carte, tutti nella disponibilita’ di Risso il quale risulterebbe indagato. La circostanza pero’ non e’ stata confermata dagli inquirenti.  

LA VICENDA / BERLUSCONI INDAGATO A MILANO – Prostituzione minorile e concussione. Sono accuse pesanti quelle ipotizzate nei confronti del premier Silvio Berlusconi dalla Procura di Milano, che lo ha iscritto nel registro degli indagati e presto chiedera’ per lui il giudizio immediato per la vicenda di Ruby, la giovane marocchina sua ‘ospite’, secondo l’accusa, in diversi festini ad Arcore. Il premier, che ha ricevuto un invito a comparire per il prossimo fine settimana, nega di aver mai avuto rapporti con la ragazza, mentre i suoi legali contestano la competenza territoriale milanese e parlano di elementi ”inconsistenti”. E’ la svolta clamorosa nelle indagini con al centro Karima El Mahroug, in arte Ruby Rubacuori, ‘fuggita’ dalla Sicilia e dalle varie comunita’ dove era stata collocata dai giudici minorili, e reclutata nella scuderia di Lele Mora, l’agente di vip, anche lui finito sotto inchiesta insieme al direttore del tg4 Emilio Fede (hanno ricevuto un avviso di garanzia) e al consigliere regionale lombardo ed ex igienista dentale di Berlusconi, Nicole Minetti: come ai primi due, le si contesta di aver svolto, in concorso con altre persone, ”un’attivita’ di induzione e favoreggiamento della prostituzione di soggetti maggiorenni” e della minorenne marocchina. Su disposizione dei Procuratori aggiunti Ilda Boccassini e Piero Forno e del pm Antonio Sangermano, la polizia ha perquisito l’abitazione e l’ufficio della Minetti e dei suoi piu’ stretti collaboratori, cosi’ come l’appartamento dove vive Ruby con il suo attuale compagno sul lungomare genovese. E poi, ancora: la perquisizione andata a vuoto negli uffici di Giuseppe Spinelli, storico uomo di fiducia e amministratore del patrimonio del presidente del Consiglio, e gli interrogatori dell’ex meteorina Alessandra Sorcinelli e di altre ragazze sentite come testimoni in Questura per raccogliere ulteriori fonti di prova a sostegno delle ipotesi accusatorie. Prove che si dovrebbero aggiungere a quelle gia’ acquisite e indicate in modo dettagliato nel corposo avviso di convocazione, circa 400 pagine compreso il capo di imputazione, recapitato a Roma al capo del Governo e ai suoi difensori: si va dalle foto e filmati – in cui vi sarebbero scene di alcune feste in Sardegna – rintracciati nel pc di Ruby sequestrato lo scorso 28 ottobre nella comunita’ di Sant’Ilario dove, ancora minorenne, abitava, allo screening sui tabulati telefonici, soprattutto della giovane, e sulle celle agganciate dal telefonino, che testimoniano la sua presenza nelle residenze di Berlusconi svariate volte e che l’avrebbero localizzata ad Arcore in numerosi week end. In particolare, l’analisi avrebbe consentito di accertare che Ruby sarebbe stata ad Arcore il week end del 25 aprile (24, 25 e 26), il primo maggio, a Pasqua e a Pasquetta. Come riporta Repubblica.it, e riferito anche dal tg de La 7, la sera del 25 aprile Berlusconi aveva ospitato il premier russo Vladimir Putin per una cena informale ad Arcore. Tra le prove portate dai pm, anche i quattro interrogatori di Ruby resi agli inquirenti il 2, il 6 e il 22 luglio e il 3 agosto scorsi, e le intercettazioni delle chiamate intercorse tra coloro che hanno partecipato ai presunti festini. Si tratta, per la difesa, di elementi ”inconsistenti” ma giudicati dai pm sufficienti per poter chiedere di mandare a processo, bypassando l’udienza preliminare, Berlusconi, indagato dal 21 dicembre scorso e ora ‘invitato’ a comparire o venerdi’ o sabato o domenica della prossima settimana. Al premier e’ stato contestato di aver avuto, questa l’ipotesi, rapporti sessuali ”in cambio di denaro o di altre utilita’ economiche” con Ruby, non ancora diciottenne, tra febbraio e maggio dell’anno scorso. E poi di aver fatto pressioni – proprio allo scopo di occultare i rapporti con Ruby – sui funzionari della Questura i quali, nella notte tra il 27 e il 28 maggio, quando la giovane marocchina venne trattenuta nei loro uffici per via di un furto, ricevettero da palazzo Chigi due telefonate per ottenere il ‘rilascio’ della ragazza, – spacciata per la nipote del presidente egiziano Mubarak – e il suo affidamento al consigliere Minetti. Per questo capitolo della vicenda, come ha precisato anche il Procuratore della Repubblica di Milano, ”nessun funzionario di polizia e’ indagato, in quanto quella sera le procedure seguite non sono state cristalline, ma non tali da costituire reato”. Sugli sviluppi clamorosi della vicenda Veronica Lario, come gia’ aveva fatto ad ottobre quando era venuto a galla il caso, anche oggi ha scelto la linea del silenzio. Non cosi’ i difensori di Berlusconi, Niccolo’ Ghedini e Piero Longo, che hanno parlato di ”intrusione gravissima ”nella vita privata del premier, che con la giovane mai ha avuto” rapporti sessuali, ma soltanto una conoscenza senza implicazioni di carattere intimo”. Inoltre i due legali hanno contestato la competenza territoriale di Milano.

redazione@approdonews.it