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Migranti : CGIL e FLAI chiedono di passare dall’emergenza dei campi ad un piano di accoglienza abitativa diffusa

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Gli effetti dello sgombero dei giorni scorsi  dei 25 ragazzi africani di Rosarno sono  la tristezza , la paura , l’insicurezza

Migranti : CGIL e FLAI  chiedono di  passare  dall’emergenza dei campi ad un piano di accoglienza abitativa diffusa

Gli effetti dello sgombero dei giorni scorsi  dei 25 ragazzi africani di Rosarno sono  la tristezza , la paura , l’insicurezza

 

 

 

GIOIA TAURO – Gli effetti dello sgombero dei giorni scorsi  dei 25 ragazzi africani di Rosarno sono  la tristezza , la paura , l’insicurezza . Ciò  si  poteva leggere negli occhi lucidi di chi ha solo la colpa di essere nato sfortunato , di trovarsi, oggi,   in un Italia   in cui la solidarietà , il rispetto e l’amore per il prossimo, pur appartenendo alla coscienze dei più,  non sono contenuti nelle leggi . Confidiamo  che  un uguale sentimento , all’atto della firma dell’ordinanza , abbia attraversato ,l’animo del Sindaco di Rosarno   che  sin dalla sua elezione si  è impegnata in un difficile lavoro di ricomposizione della frattura verificatisi più di un anno fa, dimostrando sempre  grande sensibilità umana . Certo, quello della  firma dell’ordinanza di sgombero va guardato , purtroppo , nella logica di  un atto dovuto  che deriva dalla perentorietà dell’applicazione della legge. Ancora una volta , in  questo caso, la legge  va a colpire  le persone più deboli e indifese perché , nei fatti , li priva dell’unico  , se pur precario, tetto che erano riusciti a guadagnarsi ; non ci scandalizza  nemmeno  il pensiero di dover scoprire che per stare ammassati in una camera fatiscente c’era chi pretendeva il canone . La legge, ancora , produce  altri effetti  discriminatori .Il destino degli “sfrattati” non è per tutti uguale , pure  in questo , vale regola che si  penalizza chi sta peggio. Infatti la sorte è il destino dei 25 ragazzi varia tanto che gli “irregolari” sono stati identificati e “scacciati” mentre i “regolari” sono stati accompagnati al campo containers .Un azione “cruda” che poteva essere   mediata con il coinvolgimento delle organizzazione sociali e dell’associazionismo Quello che si è verificato è frutto del nulla di fatto sotto il profilo legislativo,sociale e della mancanza di politiche che puntino davvero all’integrazione attraverso un percorso di convivenza  .E’ la sconfitta del modello Maroni che affronta il fenomeno dell’immigrazione solo sotto il profilo dell’ordine  pubblico e cerca solo di rimuovere il “problema”               Da subito , invece , serve avviare un processo culturale nuovo  che non possa passare solo attraverso campi containers o tendopoli che sono come le discariche nel ciclo integrato dei rifiuti , servono solo a superare l’emergenza e non aiutano a gettare le basi per una nuova  vera accoglienza ed integrazione. Questo tema ,oggi ,alle luce del nuovo dramma immigrati  deve farci riflettere e sapere che se non si fa leva su due aspetti fondamentali non ci sarà nessuna  svolta. Da un lato emerge  la necessità di migliorare le condizioni strutturali dell’economia del territorio, a partire da quella agricola, promuovendo  maggiore possibilità di occupazione e migliorare così la qualità del lavoro. Ugualmente serve affrontare con coraggio il tema dell’accoglienza , puntando al recupero delle tante abitazioni presenti nei nostri centri, chiuse da anni per effetto dello  spopolamento , rendendole fruibili attraverso un intervento di  regia istituzionale .Esistono già in altre aree del paese esempi virtuosi di accoglienza abitativa dove i Comuni svolgono un importante ruolo di mediazione . E’ sicuramente un processo di cambiamento lungo e difficile ,ma è l’unico dignitoso ed in grado di risolverle il problema in maniera strutturale.  

Renato Fida e Antonino Calogero

Segretario Generale Flai-Cgil                          

Segretario Generale Cgil