Continuano gli studi di Salvatore Guadalupo sulla Bibbia e sulla vita “segreta” del figlio di Dio
di TERESA COSMANO
Il figlio di Gesù
Continuano gli studi di Salvatore Guadalupo sulla Bibbia e sulla vita “segreta” del figlio di Dio
Sono sempre più sorprendenti le scoperte dello studioso Salvatore Guadalupo, che questa volta si occupa del presunto figlio di Gesù Cristo. La sua tesi parte dal quadro di Antonio Giovanni Boltraffio “La Madonna del Casio”. Secondo lo studioso milanese, «in questo quadro viene raffigurato Giovanni Battista già adulto, che indica con un dito il bimbo in braccio alla donna seduta al centro, che a sua volta indica San Sebastiano alle spalle della madre. Il bimbo in questione non può essere Gesù, perché secondo le mie scoperte – spiega Guadalupo – questi nacque 6 mesi dopo Giovanni Battista e la donna non è Maria, bensì Maddalena. Si narra che una nobile romana di nome Irene soccorse San Sebastiano, salvandolo da morte certa. I suoi aguzzini infatti, dopo averlo ferito, se ne andarono credendo di averlo ucciso. Attraverso questo quadro, Boltraffio vuole quindi significare che il bambino, ossia il figlio di Gesù, chiamato Barnaba, in braccio alla madre Maddalena, indicando con il dito il Santo, vuole dire che la stessa sorte capitò al padre».
A detta dello studioso, questo non è l’unico quadro che raffigura il figlio di Gesù. «Durante le mie ricerche – ha sottolineato – ne ho trovati a centinaia. Ciò vuol dire che tutti gli artisti sapevano, quindi figuriamoci se, Leonardo Da Vinci, intimo amico di Boltraffio non ne fosse a conoscenza». Per avvalorare la sua tesi, Guadalupo fa ricorso alla Bibbia. «Negli atti degli apostoli, al capitolo 13 versetto 6, si legge “Attraversata tutta l’isola fino a Pafo, vi trovarono un tale, mago e falso profeta giudeo, di nome Bar- Jesus. La chiosa che spiega il versetto 136 a pagina 1146 della Bibbia della Cei – afferma lo studioso – spiega che Bar- Jesus in aramaico significa “figlio di Gesù”. Sorprende il fatto che il capitolo continua specificando che detto mago, era al seguito del proconsole Sergio Paolo, persona di senno che aveva fatto chiamare a sé Barnaba (il mago altrimenti detto e sopranominato Elimas) e Saulo. Quindi la certezza che si trattasse del figlio di Gesù e che si chiamasse Barnaba, viene fuori facendo un’analisi semplicissima: nabi (‹nabì› s. m. e agg., fr.) o al plurale nabis (che in ebraico significa profeta), associato a bar (bar naviya’ o bar-nabha), significa “figlio del profeta”. Barnaba, originariamente veniva chiamato Giuseppe di Cipro e all’epoca dell’Impero romano, Pafo era la capitale dell’isola di Cipro». Fatta questa spiegazione Guadalupo ci ha anticipato che, le prossime scoperte che metterà a disposizione dei Approdonews, riguardano la data esatta della nascita di Gesù.
t.cosmano@approdonews.it