Sotto accusa la condotta giornalista in contrapposizione con la procura di Reggio Calabria
“Reggionontace” si costituisce parte civile contro il direttore Sansonetti
Sotto accusa la condotta giornalista in contrapposizione con la procura di Reggio Calabria
Noi, cittadini di Reggio Calabria e aderenti al Movimento “ReggioNonTace”
DICHIARIAMO
Di costituirci parte civile nei confronti di Piero Sansonetti, direttore
di “Calabria Ora”, al fine di chiedere il risarcimento dei danni morali
causati dalla sua condotta giornalistica.
Da ormai molto tempo egli continua a praticare disinformazione nei confronti
dell’operato del Procuratore della Repubblica di Reggio Calabria e capo
della D.D.A. dott. Giuseppe Pignatone e dei suoi collaboratori sia della
magistratura, sia delle FFOO, e ciò riteniamo lesivo della sicurezza dei
cittadini reggini, della nostra sicurezza.
Già in occasione della rinuncia della signora Giuseppina Pesce a collaborare
con la Giustizia Sansonetti, in una serie di articoli, aveva denigrato
Pignatone, giungendo praticamente ad affermare che l’aveva torturata
psicologicamente* per estorcerle confessioni. In quell’occasione, in
“Calabria Ora” del 29.4.2011, aveva sostenuto persino un falso, pubblicando
un virgolettato che diceva estratto dalla perizia e che era stato
pubblicamente smentito dal perito stesso. In proposito il Movimento
“ReggioNonTace” aveva scritto una nota di denuncia dei suoi articoli, ma è
stata fatta passare sotto silenzio, non solo dal suo giornale, bensì anche
dagli altri organi di informazione locali, cui pure era stata fatta
pervenire.
Successivamente Sansonetti, con incredibile tempismo e dopo che era stata
fatta una smentita, ha colto l’occasione di una nota di “TG Sky” per un
nuovo attacco contro Pignatone e contro il Capo della Squadra Mobile di RC,
Renato Cortese, e il Capo dei ROS, Stefano Russo, arrivando a dare credito
alle accuse dell’ex capitano dei ROS Saverio Spadaro Tracuzzi, arrestato per
mandato della Procura di RC, il cui arresto è stato convalidato dal giudice
delle indagini preliminari.
Non riteniamo che Sansonetti sia tanto sprovveduto da avvalorare le
affermazioni di Tracuzzi, secondo il quale Cortese e Russo sarebbero andati
a trovarlo in carcere, offrendogli, in nome di Pignatone, vantaggi in cambio
di accuse nei confronti di altri magistrati, con lo scopo di favorire la
carriera del Procuratore.
Delle due l’una: o lo sprovveduto è Pignatone, che si sarebbe messo in mano
ad un uomo che ha accusato e fatto arrestare, o Sansonetti ha elementi che
lo rendono sicuro del fatto suo, ma, per chissà quali motivi, non intende
rivelarli.
È chiaro che questa non è una richiesta di costituzione di parte
civile tradizionale, ma un
invito alla società civile a ritenersi pubblicamente parte lesa nei
confronti di Sansonetti,
dal momento che Pignatone sta rendendo, nella nostra città, un servizio alla
Giustizia che ha permesso a molti di noi di ritrovare fiducia per il nostro
futuro e coraggio di dire un chiaro “NO!” al potere ‘ndranghetista e a
coloro che con esso sono collusi.
RITENIAMO DOVEROSO
denunciare pubblicamente anche il comportamento degli organi di
informazione che non riportano e non commentano apertamente l’operato di
Sansonetti,
stigmatizzare il silenzio di tanti che, pur dichiarandosi attenti
alle istanze della società civile, nulla hanno avuto da ridire su questo
fango che tenta di gettare nuovamente la nostra città nelle mani delle belve
che, selvaggiamente o mascherandosi da persone per bene, hanno per tanto
tempo ucciso la speranza,
dichiarare pubblicamente che consideriamo gli attacchi contro
Pignatone e i suoi collaboratori tanto dannosi quanto gli attentati
‘ndranghetisti.
INVITIAMO LA SOCIETÀ CIVILE
ad esigere che coloro che sono stati chiamati in causa da questa denuncia
pubblica diano risposte pubbliche del loro operato.
CHIEDIAMO
che Sansonetti dia risposte chiare ed esaurienti alle seguenti domande
chiare ed inequivocabili.
1)Cosa le fa pensare che le affermazioni di Spadaro Tracuzzi
abbiano fondamento, al punto da divulgarle come credibili?
2)Perché non si è fatto sfuggire occasione per suggerire di
modificare la legislazione sui pentiti e i collaboratori di giustizia? Quali
elementi ha per sostenere che Pignatone abbia utilizzato in tribunale
testimonianze che non siano state in precedenza valutate e per le quali non
si siano trovati riscontri?
3) Come mai ha iniziato a gettare fango sulla persona e sulla
professionalità di Pignatone proprio in questi ultimi mesi?
Quando è provato dai fatti che la Procura è riuscita a infliggere
colpi durissimi alla ‘ndrangheta militare.
Quando si parla con sempre maggiore insistenza di un trasferimento di
Pignatone dalla procura di Reggio Calabria.
Quando si fanno sempre più frequenti le voci che avvertono che ormai
le indagini della Procura stanno arrivando ai piani alti delle collusioni.*
Quando finalmente tanti cittadini della gente di Reggio
Calabria stanno trovando la speranza e il coraggio di assumere la
responsabilità di esporre la propria faccia per contribuire a costruire una
liberazione reale dalla belva della ‘ndrangheta.
Qual è il suo fine? Affrettare il trasferimento del Procuratore?
Indebolirne il lavoro, in modo da rendere debole anche quello di chi dovesse
sostituirlo?
4) Lei è arrivato a suggerire agli ‘ndranghetisti di ricusare
Pignatone perché inaffidabile, mettendo come condizione perché torni ad
essere credibile il dovere di rispondere agli interrogativi postigli sul suo
giornale. Poiché in molti modi gli articoli di attacco a Pignatone partono
dalla – e portano alla – domanda “A chi serve questo modo di agire?”, anche
noi le poniamo la stessa domanda:
A chi serve quanto scrive? E a che cosa?
Davvero alla difesa della Giustizia?
Il Movimento ReggioNonTace invita tutti i cittadini di Reggio Calabria e
tutti coloro che, leggendo, condividano il contenuto di questo comunicato ad
aderire e far propria questa battaglia di democrazia, di trasparenza e di
civiltà.