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Democracy? Let us speak!

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Contestato dagli studenti dell’Istituto universitario europeo Herman Van Rompuy, presidente del consiglio d’Europa

di MIRELLA MARIA MICHIENZI

Democracy? Let us speak!

Contestato dagli studenti dell’Istituto universitario europeo Herman Van Rompuy, presidente del consiglio d’Europa

 

 

contestazione presidente_consiglio_europeo

Foto di Marco Benvenuti

 

Gentile Direttore,

ieri pomeriggio, nella chiesa della Badia Fiesolana, è stato inaugurato l’anno accademico, 2011-2012, dell’Istituto universitario europeo.

Il discorso tenuto dal Presidente del Consiglio d’Europa, Herman Van Rompuy, è stato contestato dagli studenti e dai ricercatori dell’IUE. Sì, erano studenti e ricercatori dell’IUE, non erano gli indignatos, come qualche giornale ha detto.

Molti sono stati quelli che sono rimasti in piedi tenendo sollevati striscioni e cartelli con su scritto DEMOCRACY? Gli applausi per questi giovani sono stati fragorosi e a più riprese continue. Il Presidente è arrossito, ha fatto un sorrisetto, per poi proseguire a leggere il proprio discorso senza alzare gli occhi.  Le proteste sono state accompagnate anche da continui fischi e dal reiterato appello: LET US SPEAK !

Ero presente e, secondo me, il tutto si è svolto sotto l’approvazione silenziosa, ma decisamente condivisa, del Rettore e di tutto il Senato Accademico. Interessanti sono stati gli sguardi sorridenti d’intesa tra il Prefetto ed il Sindaco di Firenze. Altro che duetto Sarkozy e Merkel…

Infine un rappresentante dei ricercatori ha cercato di avvicinarsi ai microfoni per leggere un proclama, ma gli è stato impedito l’accesso. Il presidente del Consiglio d’Europa è andato via e, in maniera “veramente democratica”, non ha dato ascolto alla voce dei ricercatori e degli studenti. Comunque, infine, protetto da una folta rosa di insegnanti e colleghi, il ricercatore è riuscito a leggere il proclama, che allego per intero in fondo all’articolo, mentre la fotografia è del fotografo MARCO BENVENUTI.

Tutta la Badia, all’esterno e all’interno, è stata tappezzata dall’elenco di ben 95 richieste di questi giovani.

Ero presente e ne sono stata felice, perché non solo l’Italia ma tutto il mondo ha bisogno di questi giovani intellettuali che ricordano, ai molti che se ne sono dimenticati, i concetti di eguaglianza, libertà e democrazia. I giovani coraggiosi, di nazionalità diversa, hanno ribadito il concetto di democrazia, auspicando una nuova Europa che rispetti le volontà dei cittadini e che rispecchi i consensi popolari.

“I recenti sviluppi hanno chiaramente dimostrato che questi valori sono stati, e continuano ad esserlo, ignorati dall’Elite politica Europea….Il nostro intervento vuole essere solidale con le popolazioni europee…In quanto fieramente filo-europeisti e ricercatori dell’Istituto Universitario Europeo (IUE), l’istituzione che meglio incarna le sconfinate possibilità della cooperazione europea, è nostro dovere difendere i valori fondamentali dell’Europa che sono stati traditi proprio da coloro i quali  erano preposti a tutelarli.”

Credo che a queste parole non ci sia altro da aggiungere, perché danno un quadro chiaro della situazione politica che stiamo attraversando. Queste parole dei giovani intellettuali si commentano da sé, riportandoci all’inettitudine dei nostri politici che agiscono soltanto “pro domo sua”. Basti pensare a Rosy Bindi che a Porta a Porta, qualche sera fa, ha detto ad Alfano e La Russa: “Vi abbiamo aiutati, la legge ve l’abbiamo votata!”. Costei ci ha dato, ancora una volta, con quel “ve” che non capisce che il parlamento vota per il popolo, per il bene del popolo e non per accontentare o scontentare la parte politicamente avversa. Costei ci ha dato ancora una volta che il parlamento è un luogo dove non si ragiona del futuro del popolo ma soltanto di creare intralcio agli avversari politici. Così facendo, questa massa di incompetenti e politici improvvisati ha portato l’Italia nel baratro; cercando di “accoppare” l’avversario lo ha coperto di ingiurie, non rendendosi conto che quest’ultime ritornavano con effetto domino su loro stessi e sulla nostra amata Patria. Ci hanno fatto perdere di rispetto e credibilità con un fare da mercato… per cercare di raggiungere l’agognato potere che, se per caso un giorno vi arriveranno, non sarà più quello di prima.

Gli studenti e i ricercatori di ieri hanno dato un grande insegnamento. Spero sia un inizio di una primavera intellettuale, di una borghesia intellettuale che ci ricordi i concetti basilari della democrazia, calpestati dalla Casta e dai loro stipendi d’oro. Monti, il prossimo a venire, si sa che percepisce 25mila euro al mese! Anche D’Amato e Dini  non scherzano, perché ne percepiscono parecchi di più.

E’ questa la democrazia? Io direi che è un’oligarchia! Come si fa a parlare di sacrifici quando non si dà il buon esempio? E tutta la casta, perché in questo frangente non si abbassa gli stipendi d’oro ed annulla le pensioni improprie? Perché questi incompetenti per i loro compensi non rispettano l’art. 3 della Costituzione, quello che parla di uguaglianza?

Noi abbiamo bisogno di persone nuove, oneste, democratiche che per prima cosa lo siano con i fatti e non solo a parole. Quando questi signori si abbasseranno gli stipendi ed aboliranno le loro pensioni privilegiate, forse saranno più credibili.

ONORE AGLI STUDENTI  E AI RICERCATORI DELL’ISTITUTO UNIVERSITARIO EUROPEO!

MIRELLA MARIA MICHIENZI

redazione@approdonews.it