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“L’esposizione sempre maggiore nei confronti della mia persona è iniziata a partire dalla perquisizione a Chiaravalloti”

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A dirlo l’ex pm Luigi De Magistris intervenuto oggi al Tribunale di Salerno, nell’ambito del processo in cui l’ex pm è parte lesa per la presunta illegittima sottrazione delle indagini Why Not e Poseidone quando era pm a Catanzaro

“L’esposizione sempre maggiore nei confronti della mia persona è iniziata a partire dalla perquisizione a Chiaravalloti”

A dirlo l’ex pm Luigi De Magistris intervenuto oggi al Tribunale di Salerno, nell’ambito del processo in cui l’ex pm è parte lesa per la presunta illegittima sottrazione delle indagini Why Not e Poseidone quando era pm a Catanzaro

 

 

CATANZARO – “L’esposizione sempre maggiore nei confronti della mia persona è iniziata a partire dalla perquisizione a Chiaravalloti”. A dirlo l’ex pm Luigi De Magistris intervenuto oggi al Tribunale di Salerno, nell’ambito del processo in cui l’ex pm è parte lesa per la presunta illegittima sottrazione delle indagini Why Not e Poseidone quando era pm a Catanzaro. “Da quel momento in poi – aggiunge De Magistris – si sono verificati una serie di episodi significativi che hanno portato, tra le altre cose, ad una interrogazione parlamentare ad opera di un senatore di An talmente dettagliata – ma solo sui fatti calabresi – che mi sembrava assurdo fosse opera solo del senatore stesso”. De Magistris, poi, sempre parlando di eventuali fughe di notizie su fatti riservati specifica: “penso ad un articolo altrettanto dettagliato pubblicato sulla Gazzetta del Sud a firma di Betty Calabretta. Non so come abbia fatto ad avere certe informazioni ma so per certo che tra il procuratore aggiunto di Catanzaro, Salvatore Murone e la giornalista ci fosse un rapporto molto stretto. Lei, infatti, spesso stava nell’ufficio di Murone dove hanno, una volta, addirittura fatto colazione”. Su Murone aggiunge: “Sin da subito ebbi la sensazione che Murone non avesse una considerazione positiva della mia persona. Lui infatti, non ha mai favorito un rapporto dialettico costruttivo all’interno dell’ufficio”. Alla fine, De Magistris ha ribadito il fatto che “non ho mai chiesto di essere sostituito e di non seguire più questa inchiesta. Non vi era alcun presupposto affinché ciò accadesse e neanche Lombardi e Spagnuolo avevano mai paventato o ipotizzato questa opzione”. L’udienza al Tribunale di Salerno, con la testimonianza dell’ex pm De Magistris, verrà ripresa il 5 dicembre.