Se lo chiede retoricamente l’autore di “Quel che scrissi scrissi” nella sua lettera al collega Carlo Lorenzini (alias Collodi), padre del capolavoro per l’infanzia “Pinocchio”
di MARIO CANNIZZARO
Taurianova, amministratori con il naso lungo?
Se lo chiede retoricamente l’autore di “Quel che scrissi scrissi” nella sua lettera al collega Carlo Lorenzini (alias Collodi), padre del capolavoro per l’infanzia “Pinocchio”
TAURIANOVA – Carissimo ed affettuosissimo fraterno collega Carlo Lorenzini (in arte Collodi), non senza grande commozione e con le dovute lacrime, oso e gioisco ringraziarti per le tue festose e sincere lodi al mio interplanetario lavoro e capolavoro letterario “Quel che scrissi…scrissi” di recentissima pubblicazione.
Affettuosissimo collega Collodi, in tutta e leale sincerità debbo confidarti candidamente che il forte successo mediatico del mio encomiabile ed inimitabile libro è da attribuire essenzialmente alla notevolissima “verve” culturale e letteraria dell’attuale Amministrazione Comunale della mia amata città di Taurianova, tanto da indurre (ed a ragione) i relativi organismi internazionali a proclamare il Comune di Taurianova (in primis specialmente per i grandissimi meriti culturali del Sindaco e del suo stupendo Assessore alla Cultura) patrimonio dell’umanità dell’UNESCO, per l’incisiva, galvanizzante e universale cultura letteraria dell’odierna compagine amministrativa taurianovese. Un autentico diadema di prorompente ed armoniosa vitalità artistica da far gelare le vene all’intero universo.
E noi, affettuosissimo collega Collodi, comuni miseri mortali, inchiniamoci a così celestiale sapere, parafrasando il geniale Vate ci illuminiamo d’immenso, a così immenso fenomeno di ingegno culturale e letterario, sprigionato ed alimentato anche dagli altri eccelsi componenti il team amministrativo di questa meravigliosa Città, madre generosa e spontanea di mastri d’ascia, ‘nnacaturi i pecuru, custureri irrefrenabili, politici da circo equestre, poetucoli, pennivendoli, allenatori da strapazzo e ruppimenti i c…
Affettuosissimo collega Collodi, adesso ti giunga il mio grazie per aver regalato all’intera umanità la tua bellissima favola del burattino-ragazzo Pinocchio e per renderti edotto che anche a Taurianova, con grande enfasi, piacere, sapori e saperi stiamo vivendo, sia pur con le dovute convergenze parallele, la tua inimitabile favola.
Nato dalla luminosa fantasia di Geppetto (che cerca subito di insegnargli le buone maniere) il Pinocchio taurianovese per la sua tracotante ostinazione volendo fare tutto da sé, sta andando incontro a severe punizioni, ma ha un buon cuore fino ad assumere sembianze umane diventando un bel ragazzo. Gran parte di questo fenomeno è da attribuire al Grillo Parlante che rappresenta la coscienza di Pinocchio e che tenterà di ricondurre sulla retta via il burattino. Ma nell’apparato amministrativo che circonda Pinocchio è padrone di casa il sig. Mangiafuoco che con il suo spaventoso nome e la sua lunga barbaccia nera incute terrore ma in fondo è un burattinaio. Alla corte di Pinocchio troviamo anche il Gatto e la Volpe, celeberrima coppia di truffatori che aspirano alle monete d’oro di Pinocchio ma alla fine sono profondamente mutati: il gatto è cieco e la volpe è zoppa e mutilata. Vive e prospera anche alla corte del nostro Pinocchio la Fatina dai capelli turchini, che sta dalla parte dei buoni però il suo metodo educativo lascia molto a desiderare…le lusinghe si alternano a terribili minacce. Poi troviamo Lucignolo (vero nome Romeo) perché è lungo e magro. È il più svogliato dei compagni di Pinocchio e, ovviamente, il suo migliore amico e cattivo consigliere. Trova, in questa variegata e multiforme corte taurianovese, posto anche l’Omino di burro, essere infernale ed è il male per definizione, attirando i bambini svogliati nel Paese dei Balocchi. A controllare la corte i Giandarmi (forma molto ironica) con il loro mastino Alidoro. Poi, Pinocchio ha anche i suoi burattini (Arlecchino, Pulcinella e Rosaura), Medoro (il suo amico can-barbone), i Medici (Corvo, Civetta e Grillo parlante che riesce a far rinvenire Pinocchio), il Pappagallo fa anche la sua apparizione nella città e nella corte di Acchiappa-citrulli. C’è anche il Giudice in questa Città dove tutto funziona al contrario e il giudice, un Gorilla, condanna Pinocchio perché è stato così stupido da farsi derubare, e tra gli altri personaggi troviamo anche il contadino, che nel cercare i ladri che gli rubano le galline trova Pinocchio con un grappolo d’uva che successivamente lo stesso Pinocchio in veste di cane, cattura i ladri e ottiene la libertà. È presente anche il colombo che porta a Pinocchio notizie del papà Geppetto e il Delfino che Pinocchio chiama << signor pesce>> perché non conosce il suo nome. E che dire dei compagni di scuola che prendono in giro Pinocchio e dato che lo stesso è diventato molto studioso (sic) ideano una maxi-rissa e a farne le spese è il povero Eugenio ma Pinocchio non scappa, si ferma a curare l’amico ferito. Ricordando Pinocchio ciuchino, la lumaca che è la domestica della fata, il pesce-cane che è lo spauracchio dei mari, chiudiamo con Giangio che è l’ortolano che dà a Pinocchio il latte indispensabile per Geppetto. In cambio Pinocchio dovrà faticare per lui come un somaro.
Veramente una bella favola lungimirante sta vivendo la nostra splendida città di Taurianova, grazie al prodigioso boomerang di sapere culturale-letterario della sua nobilissima Amministrazione Comunale che sta irradiando una portentosa luce in un meraviglioso intreccio che la sta rendendo famosa in tutto il Mondo, tanto da oscurare (e a pieno merito) l’intermondiale fama di Melu patata, Cicciu u mau e Turedu u carogna, che hanno saputo traghettare Jatrinoli e Radicena (frazioni comprese) al top delle conoscenze mondiali durante, prima e dopo la venuta di una reale rappresentazione della Casa Savoia per l’inaugurazione dell’ormai defunto Ospedale “Principessa di Piemonte”.
Carissimo fraterno amico e collega Collodi, nel ringraziarti immensamente per avermi prestato i tuoi personaggi per continuare la tua favola in questo straordinario scenario taurianovese con affettuosa e sincera amicizia, abbracciandoti ti saluto.
Mario Cannizzaro
redazione@approdonews.it