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Il Mesima:un fiume a rischio

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Continuano le inchieste di Approdonews sul dissesto idrogeologico nella Piana di Gioia Tauro

di Danilo Loria 

Il Mesima:un fiume a rischio

Continuano le inchieste di Approdonews sul dissesto idrogeologico nella Piana di Gioia Tauro

 

 

 

ROSARNO (RC): Dopo aver “osservato” il torrente Sciarapotamo a Cinquefrondi e il fiume Budello di Gioia Tauro,adesso è la volta del fiume Mesima.Il corso d’acqua è uno dei maggiori della Calabria centro-meridionale e uno dei principali della regione per portata d’acqua.Le sue sorgenti sono situate sulle Serre calabresi tra i comuni di Vallelonga e Simbario, in provincia di Vibo Valentia. Il Mesima ha un affluente principale, il fiume Marepotamo e raggiunge la Piana di Gioia Tauro dove  nei pressi di Rosarno e al confine con il territorio di San Ferdinando, si getta nelle acque del golfo di Gioia Tauro.

Come gran parte dei corsi d’acqua della Calabria, è ricco d’acqua nei mesi invernali e in secca durante il periodo estivo.E come la gran parte dei fiumi del nostro territorio, in caso di precipitazioni intense,e ce ne sono state durante la scorsa settimana, il fiume Mesima è a rischio di esondazione. Si teme infatti una improvvisa piena del torrente causata dal maltempo che spazzerebbe in un attimo la strada provvisoria sul torrente, in cui, due anni fa è crollato il ponte. Si tratta del tratto di strada provinciale che collega i Comuni di San Ferdinando e Nicotera.Ricordiamo che l’alluvione di un anno fa ha provocato seri danni all’agricoltura in quanto molti terreni sono stati invasi dalle acque del fiume. Basta dare uno sguardo alle acque infangate del Mesima, ed a tutto ciò che circonda le sponde dello stesso fiume, per rendersi conto del disastro che incombe su quell’area. Inoltre,il letto del fiume si è notevolmente ristretto negli ultimi anni ed è invaso da una vegetazione incontrollata e da ogni tipo di rifiuto. Il dottore Livio Paparatti,negli anni passati,ha più volte presentato esposti alla Procura della Repubblica di Palmi, alla USL n. 10, al Consorzio di Bonifica, della cui deputazione lo stesso Paparatti faceva parte, e infine all’Amministrazione Comunale di Rosarno,dove “evidenziavo-diceva il dottore- il delittuoso stato di degrado del fiume Mesima, che, in barba a tutti i principi di ecologia, era diventato ed ha continuato a esserlo il posto della raccolta delle immondizie di buona parte del paese”. Inoltre Paparatti denuncia “la situazione viene aggravata dal fatto che nella parte terminale dello stesso fiume sfocia il collettore Metramello che convoglia una buona quantità delle fogne del comune di Rosarno”. Inoltre,il fiume Mesima,da una trentina di anni ad oggi, si è abbassato di una decina di metri per l’ asportazione di materiale sabbioso provocando,di certo,non effetti positivi al suo eco-sistema. La Goletta Verde di Legambiente ha comunicato che la foce del Mesima nel mare Tirreno, è altamente inquinata con le dovute conseguenze a sud per la spiaggia di San Ferdinando e per la spiaggia di Nicotera. E’ chiaro che si è abituati ad intervenire sempre dopo un eventuale tragedia e mai prima

Danilo Loria