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“Dottore Marziale, perchè per questi casi non propone la castrazione?”

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La nostra scrittrice si occupa di abusi sessuali e si rivolge al presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori

di MIRELLA MARIA MICHIENZI

“Dottore Marziale, perchè per questi casi non propone la castrazione?”

La nostra scrittrice si occupa di abusi sessuali e si rivolge al presidente dell’Osservatorio sui diritti dei minori

 

di Mirella Maria Michienzi

 

 

Gentilissimo dottore Marziale, oggi mi rivolgo a Lei con la speranza che questa volta mi prenda in considerazione facendo sì che le mie parole abbiano un seguito. Ho letto, come ha letto Lei, l’articolo sulla bambina violentata dal padre. Ho anche letto il suo articolo. Indubbiamente le Sue parole ed i Suoi pensieri al riguardo sono degni di rispetto…però sono soltanto parole. In questi casi ci vuole qualcosa di più della semplice retorica; in questi casi bisogna agire, cosa che finora non è mai stata fatta. E’ inutile esprimere soltanto il nostro dissenso, perché le cose continueranno con lo stesso andazzo e tutto sarà come prima e più di prima. E’ vero che la legge del taglione non si addice ad una società civile ma è pur vero che una società civile ha il dovere di difendere e proteggere i più deboli da eventuali violenze. Deboli sono i bambini, deboli sono le donne, deboli sono gli anziani, deboli sono i portatori di handicap…ma non per questo li dobbiamo abbandonare alla forza di un destino che potrà essere favorevole o avverso. Una società civile ha il dovere di proteggere la debolezza dei suoi cittadini con leggi ben mirate affinché nessuno si permetta di osare contro di essi azioni violente.

Nel caso di oggi, si parla ancora una volta di un padre che abusa della propria figlia, della propria bambina. Dire che si rimane inorriditi è soltanto un eufemismo, perché non ci sono parole per esprimere ciò che si prova in questi casi.

In me si ribella la moglie, la madre, la pedagogista, la donna…In questi quadri desolanti il violentatore è sempre l’uomo, anzi, mi correggo, il maschio, perché questi squallidi personaggi non sono degni di essere chiamati uomini. E’ una barbara usanza atavica che ancora persiste, perché nessuno si è impegnato a debellarla facendo, così, proliferare il numero dei maschi che osano ed usano violenza come simbolo della loro forza. Di contro non si è mai sentito dire che una madre abbia violentato il figlio!

Orchi che fanno del sesso l’unico scopo della loro vita; il mezzo con cui manifestare la loro superiorità senza rendersi conto che tale forza fisica non è indice di superiorità ma di ben altro.

La storia della bambina di Locri si è saputa lo stesso giorno in cui, nel centro di maternità assistita di un noto ospedale, per un guasto tecnico sono “morti” 94 embrioni facendo cadere nello sconforto moltissime coppie che desideravano avere un bambino.

Da una parte persone che farebbero i salti mortali per avere un figlio, dall’altra persone indegne di avere figli.

Al mio dispiacere si aggiunge la leggerezza con cui i giudici spesso affidano i bambini a persone i cui comportamenti disturbati sono noti al vicinato, ai conoscenti, agli insegnanti, ai parenti. Affidare un bambino è qualcosa che va profondamente meditata, perché non è una semplice prova di assaggio ma è una prova che deciderà il futuro psichico del minore. Purtroppo, oggi, i lavori, anche se strapagati, vengono fatti alla “carlona”, lasciando al cittadino l’amaro in bocca.

Dottore Marziale, come Presidente dell’Osservatorio dei Minori, non si limiti ad osservare e a condannare a parole ma faccia serie proposte. Io in questi casi di violenza sui minori, ma anche sulle donne, proporrei LA CASTRAZIONE DEFINITIVA, affinché non più ci sia pericolo che venga reiterata l’azione infame. Spero che Lei prenda in considerazione la mia proposta e organizzi una raccolta di firme o quant’altro affinché da semplici osservatori diveniamo fattivi tutori dei minori e dei deboli in genere.

redazione@approdonews.it