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“Giu’ le mani dagli eroi del nostro tempo”

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Le riflessioni del coordinatore provinciale della “Lista Scopelliti” Oreste Romeo

“Giu’ le mani dagli eroi del nostro tempo”

 

Le riflessioni del coordinatore provinciale della “Lista Scopelliti” Oreste Romeo


 

 

REGGIO CALABRIA – Sembrava che l’esecuzione degli arresti della Operazione “Falsa Politica”, lungi dal consentire furibonde esternazioni dal chiaro intento speculativo, potesse ispirare riflessioni improntate a quella serietà che deriva dalla acquisizione di un incoraggiante grado di maturità, magari prendendo le mosse proprio dalle sorti del non semplice percorso di superamento delle approssimative condizioni di vita e di sicurezza riservate per troppo tempo ai nostri territori da croniche e macroscopiche disattenzioni del livello centrale.

E’ noto, però, che per celebrare un matrimonio bisogna essere in due.

Da qui, una cocente delusione, che, tuttavia, non può continuare a lungo ad albergare inespressa nell’animo di chi la prova.

Non dovrà, quindi, apparire sterile esercizio intellettuale rappresentare a chi decidesse di improvvisarsi custode dell’etica pubblica che dalle nostre parti le organizzazioni criminali non trovano più incontrastato dominio, così come la gente onesta, la stragrande maggioranza, non si limita più a dolersi dell’assenza di uno Stato che in passato non contemplava quali prioritari obiettivi la sicurezza dei cittadini del Meridione d’Italia e l’effettivo godimento delle libertà ad essi riconosciuti dalla Carta fondamentale.

Vuol dirsi, insomma, che nel dimenticato Sud è in atto, ormai da tempo, un processo di cambiamento che merita di essere alimentato, essendo principalmente ascrivibile ad una decisa presa di posizione della società civile meridionale che ha trovato importanti sbocchi nel convinto sostegno dell’azione repressiva della Magistratura e delle Forze dell’Ordine, a volte tutt’altro che infallibile, ma anche nella ispirazione di una rimodulazione dell’azione della politica.

Questo è un percorso di crescita che, lungi dal potersi ritenere compiuto, costituisce una conquista da difendere senza mezzi termini ed al di là dell’ideologia, ancor più nel momento in cui la grave crisi finanziaria ed economica che sta investendo l’Europa sembra portare i nostri attuali governanti a farsi timidamente schermo proprio delle Istituzioni a più diretto contatto con la grave insoddisfazione dei cittadini, ossia i Sindaci.

E’ fin troppo chiaro che le comunità della Provincia di Reggio Calabria sono oggetto di interesse della criminalità organizzata, la quale, non avendo colore politico, tenta di perseguire i propri obiettivi mediante strategie invasive in ambito economico, sociale, politico e quant’altro.

In tale contesto, però, la realizzazione del bene comune coincide con l’idea primaria di emarginare le sinistre presenze che inquinano i nostri territori, ma ciò sarebbe precluso se avesse ulteriore seguito, in ambito politico, la denigratoria delegittimazione dell’assetto istituzionale delle nostre comunità scriteriatamente posta in essere abbandonandosi a rivendicazioni di paternità esclusiva di un patrimonio che non potrà mai essere appannaggio di una sola parte.

Il bene comune va ricercato all’interno delle regole, e dunque le “scorciatoie” alle quali la zavorra ideologica di una fazione “politica” composta da un manipolo di pasdaran fa evidente quanto sovrabbondante ricorso, calpestano e mortificano la dignità che merita la volontà popolare, soprattutto nel momento in cui la stessa è stata espressa all’interno di un confronto democratico, per di più secondo regole precise e vincolanti, che non solo devono essere accettate, ma oggi vanno anche poste al riparo, soprattutto di tipo istituzionale, da maldestri tentativi di veri e propri colpi di mano.

L’improvviso ritiro delle dimissioni che i consiglieri comunali di minoranza di Siderno avevano preannunciato irreversibili desta solo sconcerto, ma forse aiuta a comprendere il sistema delle “scorciatoie”.

La bislacca idea di quei consiglieri comunali, poi rientrata sulla base di chissà quali rassicurazioni, nei fatti non avrebbe sortito altro effetto che quello di sacrificare ad un manipolo di barbari la volontà democraticamente espressa dalla comunità Sidernese, sino a dare addirittura conto di una pericolosissima incapacità dello Stato di supportare ed affiancare l’inarrestabile anelito di Libertà e Sviluppo della gente di Siderno come della popolazione di Reggio Calabria.

Eppure, si diffondono estenuanti proclami concepiti all’insegna di palpabile populismo, le cui finalità non hanno proprio nulla di etico, in special guisa lì dove si mira a pressare, sino a voler inquinare, questa volta si, il lavoro di una Commissione Prefettizia che deve svolgersi al riparo degli agenti patogeni di questi supponenti e deliranti sproloqui.

Il cittadino comune ha ben chiari gli obiettivi inseguiti da quel furore espressivo e progettuale che fa impallidire persino il più convinto ed acceso tra i talebani: condizionare, per un primo verso, il lavoro della Commissione d’Accesso al Comune di Reggio Calabria; celare, per altro verso, l’incapacità della fazione di appartenenza di assumere l’habitus di credibilità politica richiesto dalla delicatezza del momento.

Questo è quanto traspare dal rissoso, caotico e deficitario percorso di avvicinamento del Partito Democratico alla fase congressuale, ma che non deve essere sversato al di fuori di ogni forma di autocontrollo, perchè l’effetto è solo quello di avvelenare il dibattito politico che già conosce, e non da ora, la rabbia, l’ansia di rivalsa di una fazione politica che non risparmia alla comunità la grave colpa di essersene mantenuta distante.

Sarebbe il caso di provocatoriamente interrogare questi improbabili vindici della moralità pubblica sulle conclusioni da trarre dalla lettura della notizia odierna che vede il Ministro degli Interni sottoposto ad indagini per presunto abuso d’ufficio, ma si preferisce ritenere che ormai sia tempo che lo Stato tuteli pienamente la volontà dei cittadini e faccia sentire, con l’autorevolezza che gli è propria, vicinanza e gratitudine che meritano gli Eroi di questo tempo: gli amministratori che ci siamo liberamente e democraticamente

REDAZIONE@APPRODONEWS.IT