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Usa 2012: timore tra i Repubblicani, chi e’ il vero Romney?

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Obama criticato, ma collaudato. Mitt resta un’incognita

Usa 2012: timore tra i Repubblicani, chi e’ il vero Romney?

Obama criticato, ma collaudato. Mitt resta un’incognita

 

 

(ANSA) Ma chi è il vero Mitt Romney? Ora che s’é aperta la battaglia finale con Barack Obama, in tanti, all’interno del partito repubblicano, continuano a chiedersi quale sia il reale profilo politico del leader che è in lizza per la Casa Bianca. Per molti elettori e alti esponenti del Grand Old Party, Romney è troppo ricco per piacere al ceto medio, viene visto con sospetto dagli evangelici perché mormone. E soprattutto ha un passato di leader troppo moderato, per assicurare un programma politico genuinamente conservatore. Da mesi Romney è perseguitato da queste diffidenze. Malgrado tutto, però, al termine dei lunghi mesi delle primarie, l’ex governatore del Massachusetts è riuscito, seppur a fatica, a far convergere su di sé elettorati così diversi.

Ma ora arriva la parte più difficile, visto che per molti Romney resta un’incognita. Barack Obama, la sua visione delle cose, e la sua linea ormai è chiara. Nel bene o nel male, i suoi fans, ma anche i suoi avversari sanno bene cosa vuole. Semmai la sua campagna elettorale è minacciata da due eventi esogeni, che non dipendono da lui, fuori dal suo controllo, come la soluzione della crisi europea e l’eventuale attacco Israeliano su Teheran, con il prevedibile boom del prezzo della benzina. A destra invece il discorso è opposto: la minaccia più grande alla campagna di Mitt Romney è Romney stesso.

E’ lui, con le sue parole, le sue mosse, a decidere pienamente il suo futuro. E’ lui ad avere il compito di presentare le sue idee, per lo più ancora poco chiare. Da qui l’inquietudine di molti repubblicani. Come sarcasticamente sintetizza William Kristol, direttore del conservatore Weekly Standard, “La mia paura è che alla fine la scelta cadrà sul diavolo che conosci, rispetto al diavolo che non conosci ancora”. Tanti esponenti dell’establishment repubblicano temono anche che i suoi rapporti con personaggi poco credibili, un nome per tutti Donald Trump, possa indebolire la sua leadership.

Il consiglio per evitare questi rischi è ‘Go Big’, cioé volare alto, mettere avanti i gravi problemi del Paese sotto l’amministrazione Obama, piuttosto che perdere tempo con campagna che personalistiche, come quella di Trump sul certificato di nascita di Obama. Tuttavia questi attacchi un po’ infantili, e questo Romney lo sa bene, servono a infiammare la base più estremista “Tutti i fans dei Tea Party vogliono cacciare Obama dalla Casa Bianca. Detto questo – avverte Matt Kibbe, capo del think tank ultraconservatore FreedomWorks – Romney deve riuscire a dare loro energia: dipenderà da lui se tanti di loro le domeniche d’estate e d’autunno, durante la campagna elettorale andranno a vedere le partite di baseball o andranno per strada a convincere la gente a votare. Il problema è tutto come dare loro l’energia e l’entusiasmo giusto”.