Organizzata da Partito Radicale
Il 26 giugno giornata mondiale contro la tortura
Organizzata da Partito Radicale
Riceviamo e Pubblichiamo
ROMA – martedì 26 giugno e’ la giornata mondiale contro la tortura.
Nonostante siano passati 21 anni da quando il nostro Paese ha
ratificato la Convenzione ONU contro la tortura e altre pene e
trattamenti inumani e degradanti, ancora nell’ordinamento
italiano non e’ stato introdotto un reato specifico, come
richiesto dalla Convenzione, che la sanzioni.
E’ un fronte che ci vede impegnati da anni, per cui, come
Radicali, abbiamo tentato con tutti gli strumenti legislativi e
non, di sanare questo vuoto normativo, questa ennesima offesa
della Repubblica nei confronti del diritto internazionale e,
dunque, dello stesso diritto nazionale. Nonostante ancora in
questa legislatura si sia riusciti a far approvare alla Camera
un’Ordine del Giorno che avrebbe dovuto impegnare il Governo, e
al Senato si sia dato avvio all’iter dei disegni di legge,
numerose sono le resistenze incontrate, e appare difficile che il
traguardo dell’istituzione del reato di tortura, nel Paese del
“caso Cucchi” e di tutti gli altri casi di persone che sono
cadute e cadono ogni giorno vittima di un sistema che nella sua
illegalità diffusa si dimostra spesso violento, possa essere
raggiunto prima del prossimo rinnovo delle Camere.
Riteniamo importante per la data del prossimo martedì 26
giugno, ricordare ai nostri legislatori, alla politica e
all’informazione, che una norma di civiltà giuridica e sociale
aspetta da 21 anni di essere infine promulgata, mentre il resto
del mondo civile e le Nazioni Unite ci osservano.
Vieni anche tu, dalle 19 alle 22.30, in Piazza della Rotonda
(Pantheon) a Roma, dove con dirigenti e militanti del Partito
Radicale abbiamo organizzato una rappresentazione simbolica di
questa “pestilenziale” realtà nazionale, a specchio e monito per
le istituzioni e la società.
Ti ricordiamo che questa iniziativa si inserisce in un contesto
di mobilitazione permanente su cui da tempo siamo impegnati, che
vede oggi Marco Pannella e altri militanti per i diritti,
nuovamente in lotta con uno sciopero della fame, perché sia
interrotto lo stato di illegalità in cui versa la giustizia
italiana con un provvedimento di amnistia, “amnistia per la
Repubblica”.
Maurizio Turco
redazione@approdonews.it