Ad Amato (di Taurianova), tutto è bene quel che finisce bene e… l’ultimo chiuda la porta!
Dic 07, 2024 - redazione
Di GiLar
Tutto è bene quel che finisce bene e “l’ultimo chiuda la porta” come diceva il buon Patsy nel fumetto di Nick Carter. Ma quella porta la chiude sempre Nino Caridi, il famoso vicesindaco, invidiato da tutti e da tutta la Regione (e anche fuori, tra Lazio, Piemonte e Sicilia, almeno le regioni da noi verificate), viene riconosciuto come un uomo della provvidenza, l’esegesi della “Capitale italiana della Manutenzione”.
I fatti risalgono al 12 novembre quando ci siamo fatti portavoce dell’ennesima situazione incresciosa (Leggi “Uomini e topi” ad Amato (di Taurianova), tra le sconfinate verdi praterie di binari solitari!), in cui denunciavamo grazie ad alcune segnalazioni che il tratto delle Linee Taurensi che interessano la frazione Amato (di Taurianova), era in un condizioni non accettabili, utilizzando un eufemismo, a causa delle erbacce che sovrastavano la linea ferrata e non solo, questa incresciosa situazione, creava disagi alle abitazioni vicine perché nelle loro case entravano dei “visitatori” con la coda grigia ed alcuni se li trovavano dentro il giardino di casa e altrove. Ovviamente come abbiamo sempre sottolineato, la competenza non è del Comune di Taurianova ma delle Ferrovie della Calabria proprietari delle Linee Taurensi dove una volta si viaggiava con la mitica “Littorina”.
A distanza di venti giorni circa, il tempo di organizzarsi ed essere stati segnalati a chi di competenza, già da lunedì scorso gli operai delle Ferrovie si sono recati a pulire quel tratto, rendendolo diciamo “accettabile” ed ai quali va tutto il nostro ringraziamento per la seconda volta, in quanto diversi mesi fa si presentò lo stesso problema e puntualmente era stato risolto.
In merito a ciò, vista la nostra funzione di essere dei “portavoce” qualcuno, i famosi “indifferenti” che Gramsci tanto odiava, si inalberarono e qualcuno ci attaccò anche in Consiglio Comunale, ma noi siamo stati silenti e pacati come messicani nella loro siesta. Altri hanno “armato” il braccio social per precisare che chi era stato eletto ad Amato non era vero che si era disinteressato ma che allora la pulizia (fatta dagli operai delle Ferrovie della Calabria), era stata concordata con tutti gli amministratori che godevano di accordi e piena sintonia (?). E anche in quel caso ci siamo messi il sombrero e ci siamo fatti la nostra siesta, visto che noi lo diciamo senza paura di essere smentiti abbiamo avuto solo contatti con il vicesindaco Caridi che puntualmente ha posto la questione pubblica attraverso la sua pagina social, così come allora, così adesso, quindi il resto francamente poco importa e quello che ci interessava era la soluzione del problema che oggi ha soddisfatto le richieste degli abitanti interessati di quel tratto della frazione Amato (di Taurianova). Chi si incazza, francamente per noi (e soprattutto per chi scrive), può benissimo “pagare un litro”, tale è l’interesse delle opinioni, simile ad una mangusta che balla un valzer di Vivaldi.
Noi saremo sempre a disposizione di tutti i cittadini di Taurianova come lo abbiamo sempre fatto e ci siamo sempre fatti portavoce dei problemi anche alzando i toni della nostra voce, ma, diciamo e ci teniamo a sottolinearlo che nel 2020 ci sono state delle elezioni comunali, avete votato dei rappresentanti del popolo così come a Taurianova centro, così come nelle frazioni di Amato e San Martino (e quest’ultimo abbiamo una lunga sfilza di segnalazioni e quella più frequente è, “ci sentiamo abbandonati”).
Molto probabilmente il problema si ripresenterà perché le erbacce non stanno a guardare vivono della libertà e della loro indipendenza naturale, ma ci sarebbero due “ministri” e un “deputato” cui rivolgersi, anche perché in fondo l’attività politico-amministrativa è fatta anche e soprattutto di cose semplici, di piccoli gesti che potrebbero dare una soddisfazione “culturale” maggiore, se fatti anche con “gentilezza”. Diciamo che oltre l’outfit c’è di più e che l’apparenza non è mai stata sostanza in un mondo omologato da “parvenza” e outfit in progress”. Facciamo finta che, utilizzando le parole del grande Totò che anche in questo caso, è stato un “attimo di dimenticanza”.