CAMPANA (Cs) – Più di mille quote, ettari ed ettari di
terreni a formare intere contrade che, finalmente, potranno essere riscattate da
chi avrà, ora, la possibilità di diventarne proprietario a tutti gli effetti. Il
Consiglio Comunale ha approvato all’unanimità il Regolamento per
l’affrancazione dei canoni enfiteutici. Incentivare le attività agricole,
permettere l’accesso ai fondi comunitari e migliorare le condizioni economiche
della comunità. Ecco i benefici.
È quanto fa sapere il vicesindaco Mimmo LEROSE esprimendo soddisfazione per il
risultato raggiunto dall’assise civica riunitasi lo scorso sabato 10 ottobre.
Quello dell’affrancazione dei terreni assegnati durante la Prima e la Seconda
Guerra Mondiale, e per i quali il Comune risultava essere catastalmente intestatario,
ma senza ricavarne introiti – dichiara – era una delle priorità della coalizione “Campana
Migliore”. Oggi, a distanza di pochi mesi dall’insediamento, l’Esecutivo guidato da
Agostino CHIARELLO può dirsi orgoglioso di avere raggiunto questo importante
obiettivo; per il Comune, ma anche per chi potrà investire nella terra.
Il Regolamento curato dal consigliere delegato al Patrimonio Francesco
IOVERNO, che sarà affisso per le vie cittadine e presto disponibile sul sito internet
ufficiale del Comune, prevede che l’enfiteuta affranchi il fondo, per un prezzo pari a 15
volte il canone enfiteutico, canone il cui importo, non può superare il reddito dominicale
rivalutato. Gli interessati dovranno pagare il capitale di affrancazione, per
singola quota, che non potrà essere inferiore a 900 euro. Tutti i provvedimenti di
affrancazione verranno stipulati mediante atto pubblico amministrativo, a rogarsi dal
notaio o altro pubblico ufficiale competente.
Per avere maggiori informazioni è possibile contattare l’ufficio tecnico comunale tutti i
giorni, escluso il sabato, dalle ORE 9 alle ORE 13 al numero di telefono 098393277.
Statuto Comunale. Non veniva adeguato dal 2000. Il documento è stato modificato
ed integrato e sarà ora adeguato alla Legge Delrio che prevede, per i comuni fino a 3
mila abitanti, la riduzione del numero dei consiglieri comunali a 10 unità e degli assessori
ad un massimo di 2. L’obiettivo è un ulteriore risparmio per le casse comunali.