banner bcc calabria

Albergatori, il balzello della tassa di soggiorno

banner bcc calabria

banner bcc calabria

L’annunciata introduzione di questa imposta sarebbe un vero e proprio colpo basso, difficile da giustificare ai turisti da parte degli albergatori, se non additando negativamente l’Amministrazione Comunale.
“Mi auguro fortemente, sostiene l’Avv. Saverio Cuoco, presidente regionale dell’Unione Nazionale Consumatori Calabria, che si possano trovare alternative valide, rinunciando piuttosto a qualche intervento o manifestazione di iniziativa pubblica, senza gravare ulteriormente sulla prima risorsa del nostro territorio: i turisti”.
E’ a dir poco sorprendente che, a fronte delle difficoltà di bilancio, ancora una volta l’unica risposta “scontata” sia quella di imporre un balzello che colpisce il bene e valore su cui dovrebbe fondarsi l’economia del comprensorio, ovvero il turismo.
Pur nella consapevolezza delle difficoltà dei Comuni nel far quadrare i conti, è difficile capire perché, invece di ragionare con tutto il sistema economico per trovare possibili alternative, si pensi unicamente solo alla soluzione, semplicistica quanto suicida, di imporre un balzello sui turisti.
Per quanto attraente e luogo di grande bellezza, Reggio Calabria non è una meta imprescindibile per il turista, non siamo né Roma, né Firenze, né Venezia, possono scegliere di venire qui o altrove, così come possono tranquillamente, date le distanze minime, decidere di andare a soggiornare in un vicino comune calabrese che non applichi l’imposta di soggiorno e limitarsi a fare una “gita” in città con visita al luogo di maggior fascino e cioè i bronzi di Riace ospitati presso il Museo Archeologico Nazionale.
Accrescendo i costi non facciamo che disincentivare i turisti a soggiornare da noi, dovremmo al contrario sommare alle bellezze naturali e artistiche che siamo in grado di offrire tutta una serie di plus, di vantaggi, che possano indurre a preferire la nostra città rispetto ad un’altra località, la nostra regione rispetto alle altre regioni vicine. Oggi non abbiamo una dotazione di servizi orientati al turista che possa giustificare l’introduzione della tassa di soggiorno.
Una tassa può andar bene se si rifanno tutti i servizi: dai trasporti ai servizi igienici pubblici, alla pulizia, ai servizi di informazione, ecc.ecc.,i turisti che vengono nella nostra città noteranno inevitabilmente che qui tutto costa di più, ma in realtà non funziona niente, pertanto modificheranno la loro scelta, riducendo nella migliore delle ipotesi i giorni di soggiorno o preferiranno altre località.
Bisogna inoltre considerare che l’applicazione della tassa di soggiorno, se verrà introdotta, aumenterà i costi gestionali per le aziende alberghiere e per le strutture turistiche già fortemente penalizzati con gli aumenti spropositati del passato su Imu e Tari, conseguentemente i titolari non avranno altra soluzione che scaricare tali costi sui turisti-clienti, proprio quando in un momento di crisi come quello attuale, occorre incentivare il turista a scegliere una località e non penalizzarlo applicando ulteriori tasse.
L’introduzione dell’imposta di soggiorno e le sue svariate modalità di applicazione non piace all’Unione Nazionale Consumatori Calabria in quanto, soprattutto in una fase di grave crisi economica quale l’attuale, determina situazioni di concorrenza sleale tra comuni limitrofi che adottano o meno la tassa, come pure ci auspichiamo che gli introiti generati dalla tassa, se il Comune deciderà di applicarla, servano non solo a “rinforzare” i dissestati bilanci comunali, ma a migliorare la vivibilità turistica e non solo del territorio, a cominciare dalla sistemazione del manto stradale e proseguendo con la pulizia delle strade e piazze, primo impatto positivo per i turisti che visitano una città.
Infine ma non meno importante, è la valutazione circa l’impatto economico che l’introduzione della tassa di soggiorno potrebbe avere sull’occupazione lavorativa degli addetti alle strutture ricettive, mettendo a rischio molti posti di lavoro e la sopravvivenza stessa di tali strutture.
Decisioni come queste non possono essere prese in maniera unilaterale, ma occorre concertazione e confronto con tutte le categorie interessate, infatti di turismo non vivono soltanto gli alberghi, i ristoranti e i bar ma anche tutto l’indotto commerciale cittadino che inevitabilmente ha necessità di porre al centro dell’attenzione il turista-consumatore.

Il Presidente Regionale
Avv. Saverio Cuoco