“Nel leggere le ormai quotidiane dichiarazioni dell’ex coordinatore provinciale Verta,
viene da chiedersi se quando ritornerà nei panni del Dr. Jekyll si renderà conto
di quanto subdolo e distante dalla realtà sia ciò che dice.”
Lo dichiara Antonio Alessio, senatore accademico dell’università della Calabria
ed ex – Coordinatore di FIG San Giovanni in Fiore.
“È ormai, da tempo, chiaro che il coordinamento da lui presieduto non rispondeva
più interamente alle linee del partito ma per suo volere alle linee di qualche signore
che pensava bene di continuare a fare terra di vassallaggio nel movimento giovanile.
Io che da sempre ci metto la faccia, che ho raccolto 600 voti alle elezioni studesche
all’Unical risultando eletto in Senato accademico e più di 100 alle elezioni comunali
a San Giovanni in Fiore, non mi sentivo più rappresentato da un coordinatore provinciale
che si era troppo allontanato dalla politica basata sull’ascolto e sulle proposte,
sulle battaglie di idee e sui sogni, sul lavoro collettivo e sul rispetto e non garantendo
un coinvolgimento di tutti nell’attività di partito.
Ci sarebbero da analizzare alcuni punti tralasciati da chi in questi giorni chiede
le dimissioni di Luigi De Rose e Jole Santelli. L’ex coordinatore Verta attacca personalmente
chi secondo lui dovrebbe abbandonare il coordinamento di partito, per non specificati
motivi o per partito preso. Cosa differente ha fatto Luigi De Rose, che ha azzerato
il coordinamento provinciale, evitando danni d’immagine nei confronti di quanti si
sono macchiati di gravi gesti e di tante vicende che hanno segnato l’andamento negativo
di un gruppo che dopo un anno e mezzo risultava diviso in due correnti, una indirizzata
verso un consigliere regionale e seguita dall’ex coordinatore Verta, che si professa
libero nonostante ci siano chiare motivazioni che inducono ad avere dei dubbi in
merito, e l’altra indirizzata al futuro del partito.
Da notare come non abbia preso posizioni sulla vergognosa mossa che ha portato alla
caduta del comune di Cosenza, l’unico golpe di cui si può parlare, se non con un
articolo dove confermava la sua ambiguità. Nelle dichiarazioni di William Verta
qualche giorno dopo la sua caduta, risaltano due cose, divergenti tra loro: la sua
vicinanza a chi ha fatto cadere il comune ed al tempo stesso l’annuncio di essere
libero di prendere qualsiasi scelta. Io mi chiedo, come ci si può professare Berlusconiani
ed al contempo criticare ed osteggiare ogni linea di partito e quelle persone di
fiducia del Presidente stesso chiamate a guidare il partito in una fase congiunturale
negativa per i partiti e per la politica? Come si può professare attaccamento al
partito e separazione di legami personali e politici istigando al tempo stesso militanti
e dirigenti del coordinamento ad intervenire telefonicamente e sotto falso nome in
trasmissioni televisive a sostegno di chi aveva da pochi giorni decretato la fine
anticipata dell’amministrazione Occhiuto ed attaccando il coordinatore comunale del
partito?Questo è il momento di dare una nuova primavera al partito, dove verranno
corretti gli errori commessi in passato e dove si guarderá tutti insieme ad un futuro
migliore, con la passione e la coerenza di sempre.Noi giovani, con l’autonomia che
spetta a chi il domani deve ancora costruirlo, non ci faremo intruppare da giovani
gattopardi ma lotteremo per noi stessi, e per il partito, rimboccandoci le maniche
in vista dei prossimi impegni elettorali, comunali ed universitari.”