Mi auguravo si potesse entrare nel merito dei gravissimi problemi che affliggono il mondo agricolo della nostra Regione. Ancora una volta, invece, in un territorio agricolo dilaniato da drammi sociali ed occupazionali lasciati irrisolti, il Presidente Molinaro sa soltanto utilizzare la calunnia e la contumelia, nei confronti di persone per bene, come mezzo di distrazione di massa per nascondere i propri fallimenti. I provvedimenti assunti con i “soliti metodi” relativi alle due proroghe di contratti a tempo determinato ed all’avviso di possibili problemi nell’erogazione dell’acqua sono stati affrontati e discussi dal Direttore del Consorzio e dal sottoscritto nel corso di una riunione, appositamente convocata il 27 Febbraio scorso, con il Direttore Provinciale della Coldiretti Dr. Cusumano, il Presidente Provinciale Bivone ed il Vice Presidente del Consorzio Cannata’. Le determinazioni che ne sono scaturite sono quindi frutto di un confronto e di un accordo. Apprendiamo quindi che la Federazione Provinciale Coldiretti non relaziona riguardo le proprie attività la sede Regionale. Il sottoscritto, lungi dall’essere “asserragliato” sta completando le procedure previste dallo Statuto (per un attenta lettura ne sono disponibili varie copie presso gli uffici consortili) per l’insediamento del nuovo consiglio. Per quanto riguarda i problemi di natura economico-finanziaria essi derivano in grande misura da decreti ingiuntivi e pignoramenti emessi a favore dei collaudatori nominati dal Ministero dei Lavori Pubblici per il collaudo della Diga di Castagnara e di altri professionisti che hanno prestato la loro opera per il progetto Diga. Nessuno di questi professionisti è stato nominato dall’amministrazione uscente presieduta dal sottoscritto. Al contrario, il progetto diga è stato recuperato dal limbo in cui giaceva da decenni e portato al collaudo definitivo. Ne è seguito un progetto di finanza di 25.000.000 di Euro inserito nel Patto per la Calabria per la realizzazione di una centrale idroelettrica. Alla vigilia del rilascio della concessione plurima per l’utilizzo delle acque a favore del consorzio, dopo aver completato positivamente l’iter previsto, il progetto si è misteriosamente arenato lo scorso 4 di Novembre presso la Cittadella Regionale per volere di poteri forti a noi sconosciuti. Al Consorzio, che ambiva ad ottenere redditi dall’utilizzo dell’acqua per la produzione di energia idroelettrica, sono rimaste le parcelle da pagare. Mi chiedo come mai le energie sprecate nel ricorso alla calunnia e all’odio non vengano indirizzate ad individuare chi si cela dietro gli interessi che hanno momentaneamente privato il Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino di una risorsa che era stata finalmente messa nelle condizioni di rappresentare un vero e proprio volano di sviluppo per il comprensorio. Interessi che non sono sicuramente quelli del Consorzio e dei suoi Consorziati, al contrario e per assurdo soltanto oberati e messi in difficoltà dalle spese legate alle corpose parcelle dei professionisti. Qualche risposta concreta, meno chiacchiere e polemiche strumentali, c’è un mondo agricolo che soffre e lo chiede con forza.
Presidente Consorzio di Bonifica Tirreno Reggino (Dott. Filippo Zerbi)