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Attentati ai sindaci in aumento nel 2012: 106 amministratori locali colpiti

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Il rapporto di Legautonomie non lascia spazio a dubbi di sorta, nei confronti degli amministratori locali calabresi c’è un vero e proprio attacco costante. Una condizione che dimostra come non solo i grandi appalti interessano alla criminalità organizzata. Nel corso dell’ultimo anno il 40% degli episodi ha riguardato sindaci. Gli episodi sono distribuiti su tutto il territorio regionale

Attentati ai sindaci in aumento nel 2012: 106 amministratori locali colpiti 

Il rapporto di Legautonomie non lascia spazio a dubbi di sorta, nei confronti degli amministratori locali calabresi c’è un vero e proprio attacco costante. Una condizione che dimostra come non solo i grandi appalti interessano alla criminalità organizzata. Nel corso dell’ultimo anno il 40% degli episodi ha riguardato sindaci. Gli episodi sono distribuiti su tutto il territorio regionale

 

 

CATANZARO – Sono 106 gli amministratori calabresi che hanno subito almeno un’intimidazione nel corso del 2012. Un dato drammatico, che peraltro si conferma per il terzo anno consecutivo, e che riguarda indistintamente tutte le province della regione anche se con le opportune precisazioni. La ripartizione, infatti, ha un segno più marcato a Reggio Calabria (31 episodi), ma si conferma anche a Cosenza (28), Catanzaro (18), Vibo Valentia (17) e Crotone (12). I dati sono stati resi noti oggi nell’ambito del rapporto annuale di Legautonomie Calabria «Ripartire dagli enti locali», presentato dal presidente Mario Maiolo e dal direttore Claudio Cavaliere. «Gli episodi contro gli amministratori di Monasterace – è stato ricordato – hanno conquistato le cronache nazionali, ma non si possono sottacere i reiterati casi nei Comuni di Isola di Capo Rizzuto, San Giovanni in Fiore, Taurianova, San Pietro a Maida e altri. Anche nel corso del 2012 i sindaci sono stati i soggetti politici più esposti alla violenza intimidatrice, interessati a circa il 40% degli totale degli episodi». Nell’analizzare le intimidazioni, è stato sottolineato come «quasi metà del totale (47%) degli episodi censiti dal 2000 in poi, e che sono oltre mille, è stata compiuta in un piccolo comune». Per questo Maiolo ha ribadito che «non bisogna cadere nell’errore di pensare che solo le grandi opere pubbliche, i grandi appalti, possano essere oggetto di interesse criminale. Anche le piccole opere di manutenzione, gli appalti di modesta entità economica sono funzionali non tanto e non solo al lucro, bensì alla necessità di marcare sempre più strettamente una presenza. Senza dimenticare – ha spiegato – l’infiltrazione anche nella gestione dei servizi». Quasi quattro episodi su dieci hanno riguardato nel 2012 direttamente i primi cittadini e complessivamente gli atti intimidatori sono stati indirizzati per il 75% verso gli amministratori comunali. Il 20% degli episodi ha preso di mira strutture e beni comunali e il 6% altre figure (amministratori provinciali, consiglieri regionali, commissari comunali e parlamentari). Altro particolate, è che nel 2012 sono aumentati i danneggiamenti, l’utilizzo di ordigni esplosivi, gli incendi dolosi di strutture pubbliche, gli spari contro beni. Sono diminuiti gli incendi di autovetture, gli incendi dolosi di beni privati, le aggressioni.