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Autorità portuale, FdI-AN contro nomina Rossi

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Fratelli d’Italia si mobilita a difesa del porto di Gioia Tauro. E in una affollata conferenza stampa, i vertici provinciali del partito, venuti al gran completo nella cittadina della Piana, contestano la possibile indicazione alla presidenza dell’Autorità del sistema portuale di Gioia Tauro dell’avvocato genovese Alberto Rossi. Per la destra di Fratelli d’Italia il governo vuole smantellare quel che resta del porto. È questo il leitmotiv della conferenza.

Il più duro è il consigliere comunale di Reggio Calabria Massimo Ripepi, che insieme al coordinatore della Piana Aurelio Timpani e a quello provinciale Sebastiano Scuderi si sono scagliati contro la classe dirigente regionale del PD. Un attacco che è rivolto anche a chi siede in parlamento con in tasca la tessera “dem”. «L’area dello Stretto, centrale nel Mediterraneo – scrivono in una nota – subisce una politica di isolamento e distruzione da parte del PD, attuata a partire dalla deputazione in Parlamento, passando per la Regione, per giungere alla città metropolitana, dove Falcomatà interessato unicamente ai propri obiettivi politici, tralascia quelli del territorio».

Sul tema del porto, Ripepi individua con grande preoccupazione il pericolo nella nomina del nuovo amministratore, che potrebbe essere il genovese Alberto Rossi. Il che, sintetizza umoristicamente, «sarebbe come mettere Dracula all’AVIS. Il passaggio infatti non pare casuale, in quanto il porto di Genova è diretto concorrente del porto di Gioia Tauro, al quale peraltro il primo è inferiore per posizione geografica e quindi per potenzialità».

È seguito l’intervento del responsabile per la piana di Gioia Tauro del partito della Meloni, Aurelio Timpani, che ha espresso «indignazione per la nomina», per ora solo annunciata, dell’avvocato Alberto Rossi che definisce un potenziale “nuovo Cialdini”». C’è, secondo Timpani, «un disegno politico contro il meridione d’Italia e soprattutto per le zone di Reggio e Provincia, depauperate da progetti senza futuro, progetti industriali inutili e predestinati a fallire, oltre che dannosi per l’ambiente».

Presente alla conferenza stampa anche il coordinatore cittadino Fratelli d’Italia di Gioia Tauro, Nicola Pulimeni che ha annunciato l’intenzione di stilare un programma ben preciso. Pulimeni si propone di coinvolgere i cittadini in una politica attiva, e di voler attenzionare i problemi concreti e ordinari della città, cui servono direttive precise.

È stata poi la volta del coordinatore cittadino Gioventù Nazionale di Gioia Tauro, Salvatore Allera, secondo cui il PD «ha creato fabbriche inutili senza valorizzare il porto». Anche Allera sostiene che il porto di Gioia Tauro «è stato oggetto di una cattiva gestione politica, che per esempio lo ha visto coinvolto nel trasporto di armi chimiche». Allera denuncia molti altri problemi della città, che ne impediscono lo sviluppo (dalla viabilità ai servizi di comunicazione).

A conclusione della conferenza, il portavoce provinciale Nello Scuderi, è concorde su quanto espresso dagli intervenuti, rilevando una concatenazione tra le tante problematiche che affliggono il territorio calabrese. «L’incuria della classe dirigente – osserva Scuderi – fa pensare ad una Calabria svenduta a qualche ignoto nemico. In particolare, per la zona della Piana, già dai tempi del fallimentare polo siderurgico di Gioia Tauro». Secondo Scuderi, i governanti girano le spalle ai veri problemi per tutelare i propri interessi, approfittando dell’inerzia dei cittadini.