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“Basta gettare fango sulla sanità della Regione Calabria”

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Certi servizi televisivi confezionati su “misura”, che fanno vedere sempre solo una parte del male, quella utile a fare scoop ed ascolti, non rendono merito ed onore a tanti professionisti, operatori sanitari che riescono a dare prestazioni di qualità alla nostra gente. Si spara nel mucchio generando confusioni, facendo ulteriormente perdere la fiducia, incrementando l’emigrazione sanitaria. Gli intervistati non hanno la possibilità di esternare pienamente il loro pensiero, mettere a fuoco i servizi eccellenti che stanno offrendo, le buone pratiche che i nostri medici offrono quotidianamente. Si omette di dire che fino a qualche anno fa erano bloccate le assunzioni e che la nostra sanità è ancora commissariata. Gettare fango su ogni cosa è mestiere facile, ripetere luoghi comuni generalizzati non rende giustizia a quanti si adoperano per la buona cura dei nostri malati. Parlando con il primario di radiologia del PO di Polistena perché non si è preso atto che in quel reparto si è passati da circa 2000 TAC di pochi anni fa alle circa diecimila di oggi? Perché non si è detto che sta arrivando una nuova TAC ed una risonanza magnetica? Perché non si è fatto cenno che le liste di attesa sono quasi azzerate? Perché non si è detto della funzionalità della cardiologia, dell’ortopedia, della ginecologia-ostetricia, dell’anestesia rianimazione e degli altri reparti? Si cerchino i responsabili dello sperpero, quelli che hanno pagato certe fatture due volte, chi ha creato il buco economico di cui tanto si parla. Non dovrebbe essere tanto difficile considerando che lo stesso commissario Santo Gioffrè ha prodotto denuncia. La verità rimane quella che il Mezzogiorno è un concreto bancomat sanitario che utilizzano alcune Regioni del nord. Si ha la netta sensazione che a molti questo andazzo “piace”. Questa è una riflessione sul PO di Polistena, quello che conosciamo, quello di nostro riferimento.

Michele Galimi, dirigente regionale Pd