Cinque colpi all’addome nell’istituto del Ragusano, arrestato per omicidio volontario. Vana la corsa all’ospedale. Giovanna Nobile insegnava religione e aveva 53 anni
Bidello uccide insegnante a scuola. Tragedia nel Ragusano
Cinque colpi all’addome nell’istituto del Ragusano, arrestato per omicidio volontario. Vana la corsa all’ospedale. Giovanna Nobile insegnava religione e aveva 53 anni
(ANSA) E’ morta, nell’ospedale Guzzardi di Vittoria, Giovanna Nobile, l’insegnante di religione di 53 anni che era stata ferita con cinque colpi di pistola da un bidello dello stesso istituto, Salvatore Lo Presti, di 69 anni. L’uomo è in stato di arresto per omicidio volontario.
E’ stata un’azione fulminante quella messa in atto questa mattina dal bidello, noto come “il poeta”, che doveva andare in pensione tra pochi giorni. Giovanna Nobile era sposata e madre di due figli. La donna si era recata a scuola – è stato precisato da investigatori presenti sul posto – per un incontro di fine anno scolastico. Dopo avere firmato delle pratiche in segreteria stava lasciando l’istituto, quando il bidello l’ha raggiunta sulle scale, armato di pistola, sparando cinque colpi che hanno colpito la vittima all’addome. Un collega dell’uomo è intervenuto spostandogli il braccio, evitando che un sesto proiettile colpisse l'”obiettivo”. L’aggressore è uscito dalla scuola, ma è stato fermato poco dopo dalla polizia in strada.
Era noto come ‘il poeta’, per la sua passione di scrivere testi, ma sembrava anche “uno che ce l’aveva col mondo intero”. E’ descritto così Salvatore Lo Presti. “Ce l’aveva col mondo intero – dice un suo collega, Biagio Cirica – ma non andava al di là dello sproloquio. In fondo era uno tranquillo, mai e poi mai avrei pensato che gli scattasse questo raptus. Scriveva anche poesie, non a caso lo chiamavano tra i colleghi ‘il poeta’”. “Anche stamattina stava facendo i soliti discorsi – ricostruisce il bidello – quando è arrivata la professoressa Nobile, l’ha seguita per le scale e appena dentro la segreteria ha cominciato a sparare. Ma non mi sono preoccupato perché conoscendolo ho pensato che avesse sparato a salve, invece, aveva fatto terribilmente sul serio. E’ stato un mio collega Salvatore Gallo a bloccarlo e a disarmarlo prima che arrivasse la polizia”. “Lo conosco da quasi 30 anni – sottolinea Cirica – perché abbiamo preso servizio a scuola nel 1985 e che potesse avere questo scatto non ci avrei mai creduto. Che nascondesse odio verso la professoressa o avesse un debole per lei come si fa a dirlo? E’ tutto assurdo…”.
“Mi trovavo nella stanza accanto alla segreteria e dopo aver sentito i colpi mi sono precipitata in segreteria per vedere cosa fosse accaduto. Ho visto Giovanna Nobile a terra che già non dava segnali di vita, ho provato a rianimarla ma ho capito subito che la stavamo perdendo e quando è arrivata l’autoambulanza aveva perso già i sensi”. E’ sconvolta Giovannella Mallia, preside vicaria dell’istituto comprensivo ‘Francesco Pappalardo’ di Vittoria per questa mattinata di fuoco che ha sconvolto un tranquillo giorno di giugno al termine delle lezioni scolastiche. “Stavo sistemando i registri – aggiunge l’insegnante – e i colpi di arma di fuoco che ho sentito sono stati uno dietro l’altro. La segretaria Concetta Insaudo e altri due applicati di segreteria gridavano perché avevano assistito in diretta al ferimento della collega e non si davano pace. Ho avuto paura e non riesco ancora a razionalizzare come sia potuto accadere. Tra il bidello e la docente di religione – sottolinea Mallia – c’era stato in passato qualche discussione ma cose normale in un istituto. Che la cosa potesse degenerare non era ipotizzabile”.
Piangono e non riescono a darsi pace le amiche di Giovanna Nobile, la docente di religione uccisa da un bidello, mentre presidiano la camera mortuaria dell’ospedale ‘Guzzardi’ di Vittoria. “Non è possibile che Gianna non ci sia più – dice Nicoletta Messina – perché con lei abbiamo vissuto le gioie più belle della vita. Dai banchi di scuola sino al giorno del matrimonio e alla nascita dei figli. Proprio due giorni fa aveva celebrato il suo trentaduesimo anniversario di matrimonio. Una famiglia affiatata che aveva un grande amore per i due figli Chiara e Andrea. Proprio un mese fa era diventata nonna di un bel nipote ed era felice di questa nascita”. L’amica dice di non averla vista preoccupata negli ultimi giorni: “Era solare e dal suo atteggiamento non traspariva alcuna preoccupazione per presunti cattivi rapporti col bidello”. Patrizia Nifosì, altra amica della vittima, è addolorata: “E’ tutto assurdo, non si può morire in questo modo. Andare a scuola e trovare la morte. Ha battezzato mio figlio ed aveva sempre una parola dolce per tutti. Insegnava religione perché era una cattolica praticante e aveva un amore infinito per il prossimo”.
“Voglio un’ autoambulanza e trovare la serenità che ho perduto…”. Arriva sconvolto il dirigente scolastico dell’istituto comprensivo ‘Francesco Pappalardo’ di Vittoria, Sebastiano Lima, per l’uccisione dell’insegnante Giovanna Nobile da parte del bidello Salvatore Lo Presti. “Stavo facendo esami in una scuola di Acate – ricostruisce il dirigente – quando mi hanno telefonato. Stentavo a crederci perché il bidello era solito sproloquiare ma non aveva dato in precedenza motivi di preoccupazione. Non so cosa sia scattato nella sua mente. Il primo caldo, la rabbia per dovere andare in pensione anticipatamente perché poteva ancora rimanere ancora in servizio”. “Ecco per questo motivo aveva un chiodo fisso, ma da qui a sparare ce ne vuole… Questa tragedia – chiosa Lima – mi sconvolge, non ce la faccio proprio a sostenere il peso di questo dramma”.
“Ancora un femminicidio con un movente oscuro”. Così il procuratore capo di Ragusa, Carmelo Petralia. Il magistrato invita “tutti a una riflessione su un dato: ci sono troppe arme detenute legalmente senza una precisa ragione, occorre un loro censimento”. “Il fatto che avesse portato la pistola con sé – osserva il procuratore Petralia, titolare dell’inchiesta con il sostituto Federica Messina – esclude che sia stato un fatto accidentale. E per questo è stato arrestato per omicidio volontario aggravato. In giro ci sono troppe armi legalmente detenute e bisognerà aprire una riflessione e un loro censimento, sia a livello locale che normativo”.
(ANSA) Un bidello di 69 anni di una scuola elementare, la Pappalardo di Vittoria, nel Ragusano, ha sparato colpi di pistola contro una insegnante di religione di 53 anni dello stesso istituto.
La donna e’ stata gravemente ferita ed e’ stata portata d’urgenza in ospedale. Non si conosce ancora il movente dell’accaduto.