<<Un giorno alla settimana di sciopero della
fame e della sete per sostenere Rocco Ruffa e chiedere al Presidente del Consiglio
Regionale Nicola Irto di discutere e approvare la proposta di legge per il Garante
regionale dei diritti delle persone private della libertà>>.
<<È dal 2014 che lo stiamo ripetendo in tutti i modi: alla Calabria serve subito
istituire la figura del Garante dei detenuti. Chi è detenuto, perché condannato
o perché in attesa di giudizio, viene già privato di un diritto fondamentale qual
è la libertà. Per questo è fondamentale, per la nostra Costituzione e per tutte
le convenzioni internazionali che il nostro paese ha ratificato, non sospendere pure
gli altri diritti umani come sono il diritto alla salute, il diritto costituzionale
ad attività volte alla rieducazione e al reinserimento sociale, e anche il diritto
alla affettività che è fondamentale proprio per là finalità rieducativa e del
reinserire sociale.
Durante tutte le visite effettuate in tutte le dodici carceri calabresi fatte come
delegazione del Partito Radicale Nonvioelnto Transnazionale Transpartito, abbiamo
sempre riscontrato carenze di educatori, carenze di agenti, carenza di attività
lavorativa oltre che carenze strutturali e legate al sovraffollamento di alcuni istituti.
Ritenendo urgente – si legge ancora nel comunicato – che il Consiglio regionale discuta
subito, senza ulteriore indugi, il progetto di legge n 34/10^ presentato il 13 maggio
del 2015 dall’allora Consigliere regionale Nicola Irto ed arenatosi in commissione
di merito per mancanza di una scheda tecnico finanziaria, farò dalla mezzanotte
di oggi, 24 marzo 2017, un giorno alla settimana di digiuno, di sciopero delle sete
e contemporanea riduzione dell’insulina, in staffetta con il compagno Rocco Ruffa
che, da oltre un mese, sta conducendo per le stese ragioni, 4 giorni alla settimana
di digiuno, di cui un giorno aggravato con lo sciopero della sete. Confidiamo di
trovare all’interno della nostra Regione che lo scorso 26 novembre ha aderito alla
Marcia per l’amnistia intitolata a Marco Pannella e a Papa Francesco, un’adeguata
sensibilità al tema dei diritti umani>>.
Così Giuseppe Candido, insegnante, segretario dell’associazione Non Mollare e militante
storico calabrese del Partito Radicale Nonviolento di Marco Pannella che, negli ultimi
due anni, ha effettuato numerose visite nelle dodici carceri calabresi, alcune delle
quali proprio con Marco Marco Pannella e Rita Bernardini.
La legge che Ruffa e Candido sollecitano di approvare, come evidenziato nel comunicato
di Candido, è la legge volta ad istituire in Calabria, il garante regionale dei
detenuti presentata nel 2015 dallo stesso presidente del Consiglio Regionale quando
era semplice consigliere e che, come sostengono i due Radicali, è “una legge praticamente
a costo zero se non quelli di funzionamento ma che consentirebbe di tutelare diritti
umani inviolabili anche per chi è stato privato della libertà.