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Caso Gentile, Tavernise (M5S): “scippato un seggio ai cittadini calabresi. Il Governo pensa alla spartizione delle poltrone, non ai problemi dell’Italia”

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 Hanno scippato ai cittadini calabresi un seggio democraticamente conquistato, un voto espresso con chiarezza, con volontà popolare, con la speranza di un cambiamento. Oggi la Camera dei Deputati ha sancito uno stravolgimento delle regole, ha piegato la democrazia agli interessi di partito, dimostrando ancora una volta come la volontà popolare sia considerata, per alcuni, un fastidio da aggirare con artifici e manovre di palazzo.

La vicenda che ha portato all’estromissione di Elisa Scutellà e all’ingresso di Andrea Gentile rappresenta un’ingiustizia senza precedenti. Un ricorso pretestuoso, un riconteggio che non tiene conto delle linee guida stabilite nel 2022 dal Ministero dell’Interno e un verdetto che grida vendetta. Oggi non hanno tolto un seggio al Movimento 5 Stelle: lo hanno tolto ai cittadini calabresi, che hanno votato in maniera chiara e inequivocabile.

Come possiamo accettare che, nel 2024, il Parlamento italiano permetta simili giochi di potere? Come possiamo tollerare che i voti, quelli veri, quelli contati secondo regole stabilite e accettate da tutti, vengano rimessi in discussione a posteriori, alterando la rappresentanza democratica?

Elisa Scutellà ha subito una decisione inaccettabile, portata avanti con la complicità di una politica che da sempre tutela se stessa e le sue dinastie, come dimostra il caso di Andrea Gentile, figlio dell’ex sottosegretario Antonio. Un sistema clientelare che il Movimento 5 Stelle combatte da anni e che oggi, ancora una volta, dimostra di essere radicato nelle stanze del potere.

L’atteggiamento del governo, che ha blindato la decisione respingendo ogni tentativo di approfondimento in commissione, è la prova di un’arroganza politica senza limiti. Tajani e la sua maggioranza hanno preferito dedicare tempo e risorse a garantire un posto sicuro a un loro uomo, invece di affrontare le emergenze che colpiscono il nostro Paese. Questa è la loro priorità: non il caro vita, non il lavoro precario, non il futuro dei giovani, ma la spartizione delle poltrone.

Eppure, il Movimento 5 Stelle non si piega. Non lo abbiamo fatto in passato e non lo faremo oggi. Elisa Scutellà esce dal Parlamento a testa alta, ma la sua battaglia non finisce qui. Continueremo a lottare contro questi giochi di potere, a difendere il voto libero e democratico dei cittadini, a denunciare un sistema che non vuole cambiare. Oggi ci buttano fuori, ma noi saremo ancora più forti. Perché dalla parte giusta della storia ci sono sempre i cittadini, e noi saremo sempre con loro.