I consiglieri provinciali di Catanzaro si stringono assieme al presidente Enzo Bruno – affiancato dalla dirigente Anna Perani nella funzione di segretario generale – nel caloroso benvenuto ai due colleghi che per sono stati chiamati a sedere tra gli scranni dell’aula Ferrara di Palazzo di Vetro dopo la surroga del consigliere Franco Mastroianni e del vice presidente Vittorio Paola, ai quali va in maniera unanime l’affettuoso saluto e ringraziamento per l’impegno, l’operato e l’azione propositiva svolta nei mesi di attività comune. La seduta del consiglio provinciale di oggi, caratterizzata dalla piccata e lunga replica del presidente Bruno agli attacchi rivolti da alcuni consiglieri comunali di Catanzaro nel corso delle ultime riunione delle assise e sulla stampa, si apre proprio con la surroga di Mastroianni e Paola, ai quali subentrano Emilio Verrengia, già consigliere provinciale, e Davide Zicchinella, sindaco di Sellia accompagnato dalla moglie e dal su intero consiglio comunale. L’auspicio di Zicchinella al suo esordio è quello che “il consiglio provinciale possa continuare ad operare in maniera unitaria nell’interesse dei territori, senza divisioni né spaccature per garantire visibilità alle istanze dei piccoli comuni, oltre che dei centri maggiori. Esigenza – questa – che negli scorsi anni non sempre è stata soddisfatta. Il presidente Bruno ha improntato la propria azione amministrativa alla presenza sul territorio e all’ascolto, nella vicinanza ai sindaci, ha bisogno di tutto il nostro sostegno”. Un ruolo importante quello degli amministratori che spesso vanno a riempire “il vuoto della politica e dei partiti – ha detto Emilio Verrengia -. La Provincia come Area vasta deve tutelare sia i piccoli che i grandi comuni. La legge di riordino contro cui mi sono sempre battuto ha creato difficoltà ai territori e ha fatto degli enti intermedi veri e propri agnelli sacrificali: questa situazione non può essere cavalcata. Serve un confronto costante per mantenere questa Provincia nelle condizioni in cui è sempre stata: un fiore all’occhiello. Dobbiamo impegnarci per garantire una sana amministrazione affinché si possano dare risposte ai territori”. Verrengia suggerisce un maggiore coinvolgimento del consiglio provinciale e dell’assemblea dei sindaci, appellandosi infine alla partecipazione “nell’interesse dei territori, il bene dei cittadini non ha colore politico”. Oltre ad una serie di prese d’atto di sentenze passate in giudicato, il consiglio provinciale ha approvato la delibera relativa all’aggiornamento delle tariffe d’ingresso al Museo Marca. Dal 2008, anno di istituzione del Museo, le tariffe non sono state mai modificate, spiega la dirigente del settore competente, Anna Perani. “Nelle more del nuovo assetto organizzativo previsto dalla legge Delrio che riduce drasticamente i finanziamenti alle Provincia, in via sperimentale, per garantire il buon funzionamento del Museo Marca e dare la possibilità alla Fondazione Rocco Guglielmo di assicurare continuità e qualità alla programmazione culturale del Museo – ha affermato la Perani – si rende necessario adeguare la tariffe d’ingresso, nel rispetto del principio di economicità nonché efficacia ed efficienza che devono contraddistinguere l’erogazione dei servizi degli Enti pubblici e quindi a parziale copertura dei costo sul bilancio provinciale”. Il biglietto unico, quindi, passa da 3 a 6 euro, mentre l’unico ridotto da 2 a 4. Il biglietto speciale scuole costerà 3 euro, così come il biglietto per la collezione permanente costerà 3 euro (il ridotto 2) e il biglietto per la mostra di arte contemporanea 3 euro. A portare il proprio contributo al dibattito anche i consiglieri Marco Polimeni, Nicola Ventura, Riccardo Bruno, Francesco Mauro, Pino Celi. Mentre Montuoro sceglie la via dell’astensione perché ritiene di non essere stato coinvolto nella decisione di affidare la gestione del Marca alla Fondazione Guglielmo, Marco Polimeni ha sollecitato la sigla di una convenzione che, come nel caso dell’intesa con l’Ufficio scolastico regionale, possa favorire l’accesso degli studenti dell’Università Magna Graecia a condizioni agevolate, proprio in virtù dell’ottimo rapporto sinergico sviluppato tra i due enti nella direzione di una proficua integrazione. Secondo Celi, che ha salutato con particolare affetto Vittorio Paola, “la cultura deve essere uno dei settori su cui Catanzaro deve lavorare per riempire di contenuti il ruolo di Capoluogo. Una direzione che il Comune non batte, tanto da aver raccolto poco gli stimoli provenienti dal Cultura. Basti pensare che il quartiere marinaro dove d’estate si concentrano le principali attività non ha alcun contenitore culturale a cui accedere”. Saluti e apprezzamenti a Paola, seduto tra gli scranni in platea, anche da Ventura e Bruno. E mentre Ventura rimarca il risultato positivo raggiunto con la convenzione tra Università ed ex Einaudi – “unico passo concreto compiuto nella rivitalizzazione del centro”, Emilio Verrengia sollecita tanto un coinvolgimento del Comune, ad esempio per il potenziamento dei mezzi di trasporto destinati a collegare il quartiere Mater Domini al resto della città, quanto una riflessione più ampia sulle risorse in dismissione, dal Marca al Parco.