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Centrale del Mercure, lavoratori contro Parentela (M5S)

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Egr. Direttore, siamo un gruppo di cittadini, lavoratori, che insieme alle loro
famiglie risiedono nella Valle del Fiume Mercure, a cavallo tra la Calabria e la
Basilicata.
Da oltre 13 anni seguiamo con apprensione l’incredibile vicenda della Centrale
Enel del Mercure, una vicenda non ancora conclusa a causa di una minoranza residuale
di oppositori che deforma ogni elemento di verità su un impianto industriale
di tecnologia avanzata, che nei fatti ha dimostrato la piena conciliabilità con
l’ambiente.
La preoccupazione che l’impianto non venga riavviato, con conseguenze disastrose
sulla debole economia del nostro territorio, è condivisa da migliaia di altri cittadini,
lavoratori, artigiani, imprenditori, sindaci e amministratori locali, che hanno aderito
al movimento spontaneo che abbiamo costituito.
L’on. Parentela enfatizza la protesta di un gruppo di manifestanti, ripresa in
un servizio andato in onda sul Tg3 della Calabria e della Basilicata, per gridare
alla violazione dei principi di legalità e di diritto, da parte tutto il mondo
che sta al di fuori i 30 manifestanti (basta guardare il servizio del TG3 e contare
le persone), e cioè, dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, dall’Ente Parco
del Pollino, dai governi Regionali della Calabria e della Basilicata, dalla Dirigenza
Enel, dalla quasi unanimità dei sindaci che fanno parte della Comunità del Parco
del Pollino, da CGIL, CISL e UIL, e dalle federazioni sindacali dei lavoratori elettrici,
da Confindustria Calabria, da tutti gli Enti preposti alla tutela della salute, del
controllo ambientale e del territorio, dalle organizzazioni di cittadini, lavoratori,
artigiani, piccoli imprenditori, commercianti.
La strumentalità degli interventi dell’on. Parentela è palese, non conosce
il percorso ultradecennale dell’autorizzazione all’esercizio della centrale,
probabilmente non sa nemmeno dove si trova la centrale e non conosce nemmeno la storia
dell’impianto industriale.
Una storia che non può essere strumentalmente banalizzata in quattro battute confuse,
con dati non veritieri, con denunce nebulose su infiltrazioni mafiose,.
L’on. Parentela per la sua funzione ha un solo dovere: se sa parli, se sa di infiltrazioni
malavitose lo dica, denunci; l’alta responsabilità che ricopre gli dà gli strumenti
per farlo, sennò non ci resta che citare Don Ciotti «Sono tanti quelli che parlano
di lotta alla mafia ma poi non si sporcano le mani”.
La centrale del Mercure esiste già dai primi anni sessanta; si trattava di un impianto
alimentato dapprima con la lignite estratta nella cava vicina, e poi con olio combustibile.
Ragioni tecnico -economiche hanno portato alla progressiva chiusura della centrale.
La fermata dell’impianto ha suscitato l’immediata protesta delle amministrazioni
degli stessi Comuni di Rotonda e Viggianello che insieme ai Sindaci dei Comuni di
Laino Borgo, Laino Castello, Castelluccio Inferiore, Castelluccio Superiore, si sono
mobilitati per difendere la presenza del sito produttivo e convincere Enel non solo
a mantenere, ma addirittura a potenziare la centrale.
Le iniziative delle amministrazioni comunali citate, culminarono con l’invio di
una lettera al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio e al Ministro
dell’Industria dell’epoca-
Le spinte dei sindaci, delle altre amministrazioni territoriali e delle organizzazioni
sindacali hanno portato Enel ad investire oltre 100 milioni di euro. Con questi soldi
Enel, pur prevedendo una riduzione di potenza rispetto al passato, con il consenso
unanime di tutto il territorio, ha riconvertito la Centrale del Mercure in un moderno
impianto di produzione di energia elettrica alimentata con biomassa vegetale vergine,
cioè, un impianto da fonti rinnovabili, che LA COMUNITA’ EUROPEA ha ripetutamente
giudicato pienamente rispettoso della normativa comunitaria.
Signor Direttore, nel corso del lungo iter autorizzativo l’impianto industriale ha
ottenuto da parte degli Enti preposti, tutti i pareri, le valutazioni previste dalla
legge, e ben tre provvedimenti autorizzativi.
A centrale completamente ristrutturata, i sindaci di Rotonda e Viggianello, per ragioni
non ancora spiegate, hanno cambiato opinione, dando così la stura a opposizioni,
ricorsi, innescando un pazzesco iter burocratico, tanto che alla data odierna, la
giustizia amministrativa ha emanato ben 25 provvedimenti.
Tuttavia, in nessuno di questi, la giustizia amministrativa ha mai bocciato il progetto
Enel.
Ove è stato pronunciato l’annullamento, questi è stato sempre determinato da
vizi consumati nel corso del procedimento per il rilascio delle autorizzazioni, e
mai da difetto di progettazione o temi concernenti la Centrale del Mercure.
La centrale Enel del Mercure non è ” un corpo estraneo e dannoso” bensi’ un moderno
impianto industriale, riconvertito a biomasse, che nel periodo di funzionamento
(giugno /dic. 2013 e attualmente) ha rappresenta un esempio di tecnologia avanzata,
in grado di assicurare la massima compatibilità tra mondo produttivo e tutela dell’
ambiente.
Infatti la centrale, oltre che essere dotata dei migliori ed avanzati strumenti
di produzione, dispone di un capillare sistema di controllo e di monitoraggio ambientale
di qualità tale da fare della Valle del Mercure il territorio più attrezzato d’Italia
e non solo.

I dati rilevati dal sistema sono inviati agli Organismi regionali di controllo e
sono disponibili e visibili a tutti i cittadini, i quali possono averne cognizione
e dai monitor installati all’esterno della centrale e nel palazzo del comune di Laino
Borgo.
Si tratta, quindi di un impianto di alta tecnologia che conferma quanto già attestato
in precedenza dal COMITATO SCIENTIFICO PRO VERITATE ­istituito su incarico del Comune
di Laino Borgo. Il Comitato costituito da :
Francesco Maria AVATO, direttore del dipartimento di scienze biomediche e terapie
avanzate dell’ Università di Ferrara;
Luigi MANZO, professore ordinario e docente di Tossicologia nella
Facoltà di Medicina, Università degli Studi di Pavia;
Salvatore SCIACCA, professore ordinario di Igiene e di Igiene Ambientale, Università
di Catania
ha affermato che per la Valle del Mercure non c’è NESSUN PERICOLO PER L’AMBIENTE.
NESSUN PERICOLO PER GLI ESSERI UMANI. NESSUN PERICOLO DERIVANTE DALLA TIPOLOGIA DEL
TERRITORIO. NESSUN PERICOLO PER LA SICUREZZA.
Che la Centrale del Mercure sia irrilevante sul piano dell’impatto ambientale è
confermato anche dai rilievi ambientali eseguiti da ARPA Basilicata, su richiesta
dei comuni di Rotonda e Viggianello La salvaguardia dell’ambiente è ulteriormente
rafforzata dagli impegni contenuti nell’accordo sottoscritto al MISE da Regione Calabria,
Regione Basilicata, Ente Parco, Comuni di Laino Borgo, Laino Castello, Castellucio
Inferiore, Castelluccio Superiore, Papasidero, Mormanno, Lauria e Segreterie Regionali
di CGIL, CISL e UIL, d Enel.
Tale accordo, tra le altre cose , prevede
– la costituzione di un Osservatorio Ambientale che avrà lo come scopo l’analisi
dei dati ambientali della Centrale Enel “Mercure”;
– Un impegno di Enel a collaborare con un cospicuo contributo economico alla promozione
delle attività imprenditoriali agricole e turistico ricettive del territorio del
Parco;
– L’assunzione da parte di Enel di non meno di 30 unità da inserire nel
proprio organico, privilegiando l’impiego di forza lavoro giovanile residente nella
valle del Mercure
– di coinvolgere le imprese della Valle de Mercure nell’affidamento di appalti
per forniture di beni e servizi in misura non inferiore al 50% dei volumi di attività;
– di concedere alle Regioni Calabria e Basilicata un cospicuo contributo per
rafforzare l’impiego di lavoratori forestali per la manutenzione e lo sviluppo boschivo;
– La disponibilità di Enel a negoziare con l’Ente Parco, con i Comuni interessati
e con singoli imprenditori locali, contratti per la fornitura di biomassa proveniente
da filiera corta;
– la sottoscrizione, presso le Prefetture di competenza di Protocolli di Legalità
che garantiscano un efficace controllo su coloro che eventualmente si proporranno
come fornitori della Centrale.
Sig. Direttore, dalle informazioni che abbiamo, risulta che per ogni giorno di funzionamento
, impianto Enel riversa sul territorio una cifra pari a circa 200,000/00 (duecentomila)
euro al giorno, per acquisti e stipendi. Quindi, dà lavoro:
– a oltre 130 lavoratori che ogni giorno varcano l’ingresso della centrale
– a decine di aziende piccole e grandi, impegnate nei lavori di manutenzione,
pulizie civili e industriali;
– imiega tra le cinquanta e le sessanta boschive ( tutte Calabro-Lucane)
impegnate nella fornitura di biomassa con oltre mille addetti;
– determina delle ricadute rilevantissime sul tessuto commerciale e di accoglienza
del territorio;
– favorisce la qualificazione delle aziende artigiane e la costituzione di
consorzi che hanno investito centinaia di migliaia di euro in impianti e attrezzature.
Per conto del movimento Pro- Mercure Mario Mitidieri