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“Centralità alle Province: la legge Delrio va riformata”

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Il merito della legge di riforma degli Enti locali, la 56/2014 meglio nota come “Delrio”, che ha depotenziato gli Enti intermedi più a contatto con il territorio? Aver evidenziato l’importanza del ruolo e delle funzioni esercitate dalle Province quale ente di prossimità e anello importante della catena della sussidiarietà. E’ questo il leit motiv del dibattito alimentano nella seduta del Consiglio provinciale di ieri che ha registrato l’approvazione dello schema di bilancio di previsione per l’esercizio finanziario per l’anno 2017.

Un documento economico-finanziario che, ha messo in evidenza il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, mettendo a disposizione dieci milioni di euro per la manutenzione di strade e scuole permette all’Ente intermedio di “raccogliere i frutti di un duro lavoro costruito nel tempo con l’unico obiettivo di continuare a dare risposte ai territori e mantenere la qualità dei servizi”. La seduta di ieri – che aveva in discussione all’ordine del giorno nove punti, tutti approvati – ha rappresentato una utile occasione per una riflessione sul futuro delle Province che, dopo la bocciatura del referendum costituzionale e il riconoscimento dell’Ente intermedio quale componente fondamentale dell’impalcatura istituzionale, devono essere necessariamente rilanciate nell’interesse esclusivo della sicurezza dei cittadini. Come più volte ribadito e riportato dallo stesso presidente della Provincia di Catanzaro, presidente di Upi Calabria e componente del direttivo nazionale dell’Upi.

“Grazie all’applicazione della legge Delrio è chiaro a tutti quanto la Provincia sia tutt’altro che un ente inutile e sopprimibile, e quanto sia determinante soprattutto in un territorio come il nostro per il 70 per cento costituito da piccoli Comuni – ha affermato il vice presidente dell’Ente intermedio di Catanzaro, Marziale Battaglia -. Il fallimento della riforma è nei fatti, oltre che nella pronuncia popolare affidata al referendum del 4 dicembre scorso: occorre rivedere in profondità la legge 56/2014 prima di tutto in riferimento alle funzioni fondamentali affidate alle Province che devono essere rafforzate quali enti di assistenza e supporto dei piccoli e medi comuni. La condizione principale e irrinunciabile per raggiungere questo risultato è ripristinare un adeguato livello di autonomia finanziaria e tributaria oltre che di autonomia organizzativa intesa come possibilità di costruire un nuovo modello di ente che garantisca l’esercizio delle funzioni fondamentali semplificando l’architettura burocratica e amministrativa. Sarà sicuramente necessario anche rivedere il sistema elettorale e valutare l’opportunità di restituire ai cittadini il diritto di scegliere direttamente i propri rappresentanti in senso con consiglio provinciale, sempre nell’ottica di prossimità al territorio”. Secondo Marziale, inoltre, la nuova Provincia dovrà avere un rapporto nuovo con la Regione che non deve essere “solo limitato all’esercizio delle funzioni non fondamentali, ma ricostruito sulla natura della nuova Provincia, favorendo la peculiarità di questi enti che possono vantare esperienza e professionalità da investire nella gestione e nella programmazione. Perché la Provincia dovrà tornare ad essere orientata prioritariamente agli investimenti, con particolare riferimento alla rete viaria e agli edifici scolastici, cosa che nonostante le mille difficoltà economiche questa Provincia già sta attuando”.

Secondo tutti i consiglieri provinciali, quindi, a partire dal vice presidente Battaglia, si deve tornare a prima della legge finanziaria del 2015 che ha svuotato le capacità finanziarie degli enti intermedi, sottraendo funzioni e risorse. E magari non arrivare al mese di ottobre per approvare il conto consuntivo assieme al bilancio di previsione. Il rendiconto di gestione, infatti è uno dei punti all’ordine della seduta del consiglio provinciale di ieri, approvato a maggioranza dei presenti (tre i voti contrari), dopo la relazione del presidente Enzo Bruno e del direttore della Ragioneria, dottor Pino Canino.

Gli interventi dei consiglieri provinciali
“Approviamo il conto consuntivo dell’anno scorso a fine di quest’anno, è stata una grande corsa per individuare le risorse necessarie per non fa morire l’Ente che svolge funzioni fondamentali – ha affermato il sindaco di Sellia, Davide Zicchinella, presidente della commissione permanente Bilancio –. Il Governo nazionale ha stretto un cappio attorno alle Province, mortificando l’Ente intermedio di Catanzaro che è stato sempre un esempio di efficacia ed efficienza. Dobbiamo avere l’orgoglio di riappropriarci del nostro ruolo”. Della stessa opinione Antonio Montuoro: “Ci troviamo davanti bilancio che non rispecchia il ruolo centrale della Provincia di Catanzaro, ente virtuoso a livello nazionale. Quello che si legge emblema di questi tre anni e il totale fallimento della legge 56/2014. La Regione non ha fatto nulla per stare vicino alla Provincia, basti pensare i ritardi nell’accreditare risorse per dipendenti Centri per l’impiego, che vivono situazione drammatica e ricordiamo che oggi la competenza della Regione, mentre la Provincia li gestiva in maniera egregia”. Quello che viene riconosciuto è anche il grande lavoro condotto sia dal presidente Bruno che dal settore Finanziario guidato dal dottore Canino. “La nostra è un’amministrazione che nonostante tutto sta garantendo i servizi, e continua a mantenere ruolo e strategico importante in territorio – aggiunge Armando Chirumbolo – ci sono anche indirizzi europei che chiedono all’Italia di restituire l’antica capacità finanziaria ed efficienza alle Province, avamposto importante per gestione del territorio”. “Sembra che siamo i ricchi tra i più poveri”, aggiunge il consigliere Giacomo Muraca che rivendica attenzione sulla realizzazione di importanti infrastrutture viarie, a partire dalla strada del Medio Savuto. “Un sì forte” al bilancio di previsione arriva dal consigliere e sindaco di Falerna Giovanni Costanzo, soprattutto se pensiamo che tre anni fa il presidente si presentata come “commissario liquidatore, invece ha riaperto la partita fronteggiando il taglio della spesa. Se siamo arrivati a dove siamo ci ha messo del suo, e ora pensiamo a restituire alla Provincia il suo ruolo centrale”.
Gli altri argomenti all’ordine del giorno della seduta di ieri
Prima del rendiconto, l’aula ha approvato all’unanimità nuovo regolamento di contabilità, ma anche gli adempimenti connessi al principio contabile applicato concernente il bilancio consolidato di cui all’allegato 4/4 al d.lgs. n. 118/2011; approvato anche l’atto di indirizzo per le società partecipate dalla Provincia di Catanzaro ai fini del contenimento del complesso delle spese di funzionamento in ossequio ai principi dell’art. 19 del d.lgs. n. 175/2016 e s.m.i. nonchè per il rispetto dei principi di economicità efficacia imparzialità pubblicità e trasparenza. Mentre dopo l’adozione dello schema di bilancio di previsione per l’esercizio finanziario anno 2017, che venerdì 3 novembre passerà al vaglio dell’assemblea dei sindaci per il parere obbligatorio non vincolate e poi ritornare in aula per la ratifica del consiglio provinciale, i consiglieri hanno approvato una delibera relativa alla presa d’atto ed adempimenti consequenziali di un debito fuori bilancio, e infine discusso e approvato l’ordine del giorno presentato dal consigliere Antonio Montuoro per l’istituzione di un Distaccamento del Reparto Mobile della Polizia di stato presso il Capoluogo di regione.
Il presidente della commissione Lavori Pubblici, Rosario Lostumbo, infine, è stata incaricata dal consiglio di avviare una campagna conoscitiva sullo stato dei lavori delle infrastrutture stradali per fare il punto sullo stato delle criticità.