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Che fine ha fatto Rocco Leva?

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Sono passati quasi 8 mesi dalla sua scomparsa a Taurianova

di Luigi Longo

Che fine ha fatto Rocco Leva?

Sono passati quasi 8 mesi dalla sua scomparsa a Taurianova

 

 

È come se tutta Taurianova e Cittanova di colpo, sparissero. In Italia negli uffici
delle prefetture sono aperte 27 mila pratiche di scomparsi (dato da 1974 ad oggi),
cifra che mediamente si incrementa di circa mille unità ogni anno. Una piaga silenziosa.
Il Lazio è la regione più colpita (6.580 casi), seguita da Lombardia e Campania.
Di tutti gli scomparsi 9.534 sono italiani e 17.466 stranieri, 15.500 sono maggiorenni
e 11.500 sono minorenni. Ma questi sono dati che non lasciano intravedere il dramma
che si nasconde dietro ogni singolo caso.
Anche Taurianova  non è immune da tale fenomeno. L’ultimo in senso cronologico il
caso Leva.
Rocco Leva persone mite, appartenenti ad una famiglia perbene, nessun legame con
ambiente equivoci.
Leva viene ricordato in città per essere stati il gestore di uno dei circoli ricreativi
e sportivi più famosi a Taurianova (l’Inter club ).
Rocco leva scompare il 1 luglio del 2013 a due passi dalla propria abitazione.
Le ricerche vengono attivati fin da subito, coordinati dai carabinieri, polizia,
protezione civile e volontari viene battuto palmo a palmo l’intero territorio di
Taurianova, in modo particolare le campagne adiacenti vicino alla casa di Leva.
Le ricerche successivamente venivano estese anche a comuni vicini, in modo particolare
Gioia Tauro.
Ma sono passati quasi 8 mesi ma nessuna notizia del povero Rocco Leva.
Leva un pensionato di 73 anni, in condizioni di salute precarie, non era nelle condizioni
di allontanarsi volontariamente da casa.
Certo la vita di Leva e’ stata frastagliata di lutti e situazioni dolorose che hanno
messo a dura prova la stessa esistenza in vita del povero gestore dell’Inter club.
Ed allora dove si trova Rocco Leva?
Un mistero che una intera città si chiede.
Perché è scomparso Leva?
La molla che fa scattare la volontà di sparire: questo è il mistero che gli psicologi
cercano di risolvere. «Per queste persone il confine tra volontà e involontarietà
è spesso molto sottile – racconta Fabio Sbatella, presidente fondazione psicologi
per i popoli – . Certo dietro ogni caso c’è una forma di disagio ma è difficile
anticipare quando questo disagio porta a una rottura e quindi alla scomparsa. La
complessità del nostro compito, per certi versi, si avvicina a quella dei metereologi:
perché piove lo sappiamo bene, non sappiamo con certezza come e quando questo avviene.
Studiamo ogni caso, e la via per riuscire a ritrovare la persona scomparsa passa
sempre dalle indicazioni fornite da parenti, familiari, amici. Sapere cosa pensa
la persona scomparsa, le abitudini e anche i vizi può aiutare a fare un suo quadro
psicologico e a ripercorrere le mosse. Una cosa accomuna quasi tutti i casi: spesso
chi scompare vuole cancellare , in modo più o meno consapevole, il suo mondo precedente,
a volte anche con la speranza di avviare una nuova vita».

 L’emergenza si è tradotta in legge: così è arrivata la norma
(14 november 2012) con nuove «Disposizioni per la ricerca delle persone scomparse».
In pratica la legge dispone che ogni Prefettura organizzi una task force per coordinare
tutte le forze in campo, forze da attivare non appena arriva la denuncia di una persona
scomparsa. E per chi soffre in attesa, l’azione è la medicina migliore.

redazione@approdonews.it