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Cinquefrondi, nello statuto comunale acqua bene pubblico

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Nel corso del consiglio comunale viene votato a maggioranza un punto che porta l’ente fuori dal Psa

di Danilo Loria

Cinquefrondi, nello statuto comunale acqua bene pubblico

Nel corso del consiglio comunale viene votato a maggioranza un punto che porta l’ente fuori dal Psa

 

 

 

CINQUEFRONDI – Il consiglio comunale della cittadina pianigiana nella

seduda di ieri ha approvato all’unanimità un ordine del giorno presentato dal

gruppo “Rinascita per Cinquefrondi” riconoscendo il diritto umano all’acqua

come bene comune pubblico e quindi che la gestione delservizio idrico integrato

si deve ritenere un servizio pubblico locale privo di rilevanza economica.

Grande è stata la soddisfazione dei due consiglieri comunali del gruppo di

sinistra Michele Conia e Flavio Loria, i quali nel sventolare una bandiera

sull’acqua pubblica, dicono “una norma di civiltà che ci ripaga delle tante

battaglie effettuate negli ultimi anni. Grande deve essere anche la

soddisfazione del popolo di Cinquefrondi, il quale – continuano- con la

raccolta firme per l’inserimento della norma nello statuto e l’ampio

superamento del quorum nel referendum della scorsa primavera ha contribuito

attivamente a questo risultato”. “La decisione – proseguono i due consiglieri

comunali- assunta dal consiglio comunale rappresenta una bella notizia non solo

dal punto di vista politico, ma anche perché dimostra che la questione della

pubblicizzazione dell’acqua assumesempre più centralità nelle politiche da

assumere per gli enti locali”. Anche il sindaco Marco Cascarano e l’assessore

Anselmo Scappatura si dicono “soddisfatti della decisione assunta dall’assise

ringranziando il gruppo Rinascita per l’impegno profuso”.Cinquefrondi è tra le

prime cittadine in Italia, insieme a Napoli, a rendere esecutivo il verdetto

del referendum di circa un anno fa. Questione piano strutturale associato. Con

i voti favorevoli della maggioranza e l’astensione l’astensione di Rinascita,

il consiglio delibera l’uscita di Cinquefrondi dal Psa, che avrebbe dovuto

portare lo sviluppo del territorio e un risparmio di denaro pubblico. Nel suo

intervento Scappatura dell’Udc si dice “soddisfatto della decisione di uscire

dal Psa. Era infatti uno dei punti focali allorquando vi fu il momento di stasi

(lo scorso giugno) nella maggioranza. Ci doteremo- conclude- di un nostro piano

senza stare a ruota di nessuno”. Il leader della sinistra Conia puntualizza “è

una sconfitta della politica in generale. Il Psa se fatto con i crismi avrebbe

potuto portare enormi giovamenti alla collettività”. La maggioranza vota a

favore della fuoriuscita dell’ente dal Psa, Rinascita si astiene. Polemiche

sulla nomina del revisore dei conti per il triennio 2012-2015. Il gruppo di

maggioranza Patto per il Sud, composto dal vice-sindaco Maurizio Bellocco e dal

consigliere Salvatore Mileto escono dall’aula per via di “possibili parentele

con alcuni candidati e quindi un chiaro conflitto d’interessi”. Conia prende la

palla al balzo per definire “la maggioranza spaccata. Ma quale parentela? Ma

quale conflitto d’interessi? E’ chiaro che il Patto preferiva un altro revisore

piuttosto da quello scelto da una parte della maggioranza”.Dall’urna esce il

nome di Sandro Carrabetta di Polistena mentre il duo di Rinascita vota

Corigliano. Punto rigassificatore. Anche qui su proposta del gruppo Rinascita è

stata l’approvato all’unanimità un ordine del giorno che impegna il comune di

Cinquefrondi per un “NO netto alla costruzione del rigassificatore di San

Ferdinando, ecomostro che – a detta dei consiglieri di Rinascita- provocherebbe

ulteriori danni ambientali dopo quelli già subiti a causa dell’inceneritore di

Gioia Tauro in fase di raddoppio e della centrale Turbogas di Rizziconi. Due

buone ragioni- concludono- per ribadire che il territorio è nostro e lo

tuteleremo”. Soddisfazione da parte di tutti i gruppi consiliari di maggioranza

ed opposizione.

Danilo Loria