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Cittanova, “Andare Oltre” parla del problema randagismo

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A Cittanova ritorna il problema “randagismo” come fino al 2014. Lungi da me volermi attirare le antipatie degli amici a quattro zampe, quelle le lascio a chi, in consiglio comunale, ha proposto una tassazione di possesso dei cani in modo particolare. Il mio intervento nasce dal confronto che ho avuto con l’attivista di un movimento animalista sulla situazione dei nostri canili che un decreto ad acta del Commissario alla Sanità ( decreto N°32 del 11/05/2015) stabilisce delle norme chiare. Ciò non significa che se una struttura debba mettersi a norma, sul territorio regionale, non ve ne siano altrettante capaci da fornire tale servizio pubblico, sarebbe uno scivolone imputabile all’attuale governo regionale di centro-sinistra politicamente commissariato in tutti i sensi, magari per poca fiducia dei vertici della classe politica o dirigente che sostiene Oliverio, sicuramente tutto ciò non onora la nostra Calabria. Tornando ai fatti, al Vicesindaco di Cittanova, impegnato tra i volontari delle associazioni animaliste a fare da cerimoniere, chiedo se di tali fatti a margine di ogni incontro, trovi il tempo tra una foto e l’altra di affrontare tale questione. Esiste una determina n°418, Registro generale n 716, di una fattura ad una ditta “Dog Center” per servizio di cattura e custodia animali randagi. Tale convenzione è già scaduta, e quindi è inottemperanza dell’Amministrazione a garantire il servizio alla cittadinanza, anche nel rispetto degli animali, oppure, è inottemperanza della ditta appaltatrice garantire tale servizio? Dico questo sia come fatto di interesse pubblico nei confronti dei cittadini ed anche di igiene pubblica, considerato che con la raccolta differenziata i bidoni lasciati sull’uscio delle abitazioni venga rovesciato dai randagi in cerca di cibo, come anche l’igiene dei giardinetti pubblici frequentato da famiglie e bambini.

La mia dunque, non è una considerazione a senso unico, sono abituato a ragionare a 360 gradi, dunque, anche nell’interessa della tutela e della sicurezza degli animali. Un cane costretto a vivere da randagio, non solo può in stato di paura o di fame se in branco, aggredire l’uomo. Essendo abitudine dei cani circoscrivere il territorio, può verificarsi l’ipotesi (come avvenuta in passato) che un cane di proprietà venga aggredito dal branco e con lui anche il padrone. Vogliamo pensare anche agli amici gatti? Questi non vanno al guinzaglio e sono piuttosto autonomi e non credo che un cane randagio puntandolo usi nei suoi confronti atteggiamenti di cortesia, tutt’altro, lasciando, come è capitato, una scena non piacevole da vedere di gatti, magari anche di proprietà, ridotti a brandelli. Quindi risolvere il problema del randagismo vuol dire anche dimostrare rispetto per gli animali oltre che un fatto igienico e sicurezza per i cittadini.

A tal proposito, Andare Oltre, sensibile nel duplice verso alla questione, si dice disponibile ad affiancare le Associazioni animaliste, dunque cercando di sensibilizzare l’Assessore ai diritti degli Animali, di individuare un’area per la realizzazione di un canile e anche un gattile sia per la custodia e di ricovero sanitario gestito dalle Associazioni o da cooperative di volenterosi, messo a disposizione sia del nostro comune che dei comuni limitrofi, magari con un servizio innovativo, la custodia degli animali durante i periodi di ferie, tanto per essere un passo avanti nel nostro territorio.

Il Presidente
Domenico Fonti