banner bcc calabria

Commissione d’accesso a Taurianova: l’indignazione di Giuseppe Bova, già candidato al Parlamento europeo

banner bcc calabria

banner bcc calabria

“Fino a prova contraria, nessuno ha messo in discussione la moralità del Sindaco, ma dovrà essere ben chiarito perché davanti alle intimidazioni ed alla violenza la politica locale non ha trovato modo di compattarsi e di manifestare la dovuta solidarietà alla vittima”

Commissione d’accesso a Taurianova: l’indignazione di Giuseppe Bova, già candidato al Parlamento europeo

“Fino a prova contraria, nessuno ha messo in discussione la moralità del Sindaco, ma dovrà essere ben chiarito perché davanti alle intimidazioni ed alla violenza la politica locale non ha trovato modo di compattarsi e di manifestare la dovuta solidarietà alla vittima”

 

 

Riceviamo e pubblichiamo:

Nell’ambito della crisi più generale che attraversa il nostro Paese, dispiace doversi soffermare sulla drammatica condizione sociale e politica in cui versa l’ importante e storico Comune di Taurianova della provincia di Reggio Calabria.

Un Comune che, dopo un triste Commissariamento Prefettizio, era andato a libere elezioni ed aveva visto rinascere tante speranze di cambiamento culturale, sociale, del mondo del lavoro, con la rielezione del Sindaco Domenico Romeo, giovane assennato e di grande equilibrio.

Purtroppo, dalle cronache quotidiane, abbiamo appreso che sul territorio un malinteso senso della dialettica politica, sempre esasperata, rissosa e mai costruttiva, sempre alla ricerca di un avversario da abbattere, le cose siano andate in controtendenza rispetto alle aspettative della Città.

Pur in presenza di un contesto di grandi tradizioni politiche, la situazione è diventata impervia per l’agibilità democratica e la presenza di scorribande criminali, mai decisamente e definitivamente individuate e debellate dallo Stato, non ha giovato al territorio, né al dispiegarsi di una serena confronto politico, per concorrere con tutte le forze sane al rafforzamento delle difese democratiche.

Fin qui la presenza di un Sindaco che ha ben presenti il senso del dovere e la ricerca primaria del bene comune, ha consentito di resistere ad ogni forma d’intimidazione.

Ma fino a quando? Può accadere che impunemente un Sindaco debba subire diversi e gravi atti di violenza?

E’ possibile che la nostra società abbia bisogno sempre di eroi come la Lanzetta? Di persone come Romeo costrette a resistere in solitudine alla violenza? Di persone conculcate o limitate di fatto nella possibilità di esercitare il libero mandato ricevuto dai cittadini? Di tanti altri amministratori che ovunque in Calabria sono costretti a rinunciare al loro incarico?

In politica vanno sempre accettate le regole democratiche. Il governo spetta alla maggioranza eletta dal popolo e l’opposizione esercita il mandato di controllo, contestando magari l’indirizzo politico, ma senza demonizzare l’avversario, perché questa è la civiltà.

Noi non conosciamo le ragioni che hanno spinto la Prefettura a spingersi per un passo così delicato per la vita amministrativa di Taurianova, ma auspichiamo che l’iniziativa assunta serva accertare definitivamente la verità sui fatti violenti di cui è stato vittima il Sindaco Romeo e a ribadire la presenza di ordine e trasparenza nella attività amministrativa.

Certo qui, e fino a prova contraria, nessuno ha messo in discussione la moralità del Sindaco, ma dovrà essere ben chiarito perché davanti alle intimidazioni ed alla violenza la politica locale non ha trovato modo di compattarsi e di manifestare la dovuta solidarietà alla vittima. In che mondo viviamo se questo non avviene? Se di questo qualcuno si compiace? O se questo viene considerato un utile strumento di lotta politica?

E’ vero che la cultura mafiosa si è inserita pericolosamente in alcuni parti della gente non solo meridionale, che condiziona larghi strati della società civile, della politica, del mondo del lavoro (penso alla pervasività del caporalato, al lavoro nero), dello sport, dell’informazione.

Ma noi siamo tenuti a lottare per un mondo migliore dove non ci sia posto per la barbarie, per la prevaricazione dell’uomo sull’uomo, per la pianta della disumanità. Noi siamo interpellati per un Sud diverso, che non renda comodi alibi a quanti da tempo insistono per la sua emarginazione. Noi siamo chiamati a non delegittimare le Istituzioni oneste, a difenderle senza equivoci, perché ne ha diritto una Società che vuole preparare un futuro senza steccati, un futuro migliore.

Giuseppe Bova, già candidato al Parlamento Europeo