Comunali Taurianova, Scionti si rivolge alla città: “Sarò il sindaco di tutti”
Ott 19, 2015 - redazione
di Teta Cosentino
“Sarò il Sindaco di tutti. Oggi vi possono essere degli antagonisti, portatori di una diversa proposta politica, dopo le elezioni – se vinceremo – saremo al servizio dei tutti i cittadini.” Questo il concetto valoriale di una politica di servizio intorno alla quale Fabio Scionti, candidato sindaco di “Taurianova Cambia” la compagine che vede riunite formazioni dichiaratamente di centro sinistra e movimenti di matrice riformista ha espresso nel suo primo comizio. In una Piazza Italia gremita all’inverosimile nella parte bassa – quella da sempre occupata dai sostenitori e affollata oltre le previsioni anche in quella alta, dove si collocano gli antagonisti e la zona grigia dell’elettorato della Taurianova ignava: quella che non si espone e fiuta il vento. Molta più gente comunque, rispetto ai precedenti momenti di presentazione degli antagonisti. La convention, molto semplice – volutamente minimalista – come nello stile da sempre informale che l’ing. Scionti predilige ha visto come scenografia una motoape Piaggio trasformata in vela pubblicitaria e sei sedie bianche dove hanno preso posto cinque giovani della coalizione: tre laureati, una laureanda e una insegnante. Uno per partito: più o meno. Dopo il saluto iniziale dell’insegnante, i giovani, uno alla volta, hanno preso la parola. Un cenno di saluto, qualche nota sulla loro vita e sulla ferma decisione – comune per tutti – di restare o di esser tornati per restare in Calabria. E poi via a sciorinare punti di evidenza programmatica: La legalità La giustizia e l’equità sociale per il rappresentante di A Testa Alta, l’agricoltura per una ragazza dell’UDC, I finanziamenti europei per un ragazzo immatricolato PD, e progettualità che portino la Calabria al centro di interesse turistico per una ragazza della lista civica di Scionti. L’insegnante – giovane- ma un po’ meno rispetto agli altri – espressione del movimento Impresa Calabria, interviene per ultima con un contributo più lungo e articolato – quasi un abbozzo di comizio – che dal dato biografico la porterà a ribadire la necessità di diventare partecipi di un cambiamento condiviso: in linea con il leitmotiv di Scionti che ha scelto, come colonna sonora che la motoape- vela fa risuonare per le strade della città la “Cumbia di chi cambia” di Celentano. Per ognuno dei giovani ripetute dosi di applausi, gratificanti e utili per il morale. Poi inizia a parlare Scionti. Alto, longilineo, dinoccolato, l’Ing. Scionti ha una bella voce e un modo coinvolgente di porgere gli argomenti. Inizia chiedendo scusa agli oppositori se resteranno delusi: Io – dice – non sono qua per ingiuriare , offendere o attaccare. Ho il massimo rispetto per tutti e da tutti pretendo lo stesso rispetto. Scionti, pacato inizialmente e via via in un crescendo indice di immediata sintonia con la piazza, spiega le ragioni della sua candidatura. Della necessità di far si che il concetto di cambiamento sia palpabile e non mera affermazione di principio. Spiega i punti di programma su cui – lista delle spesa, come la chiama – in questo primo happening intende soffermarsi. Giovani, Cultura, essere vicino alle scuole e interagire con i dirigenti per ottimizzare le azioni. Parla del Dissesto idrogeologico e facendo riferimento al disastro del vallone campanaro spiega che il problema va risolto a monte e su questo, si impegna ad operare da subito per regimentare le acque meteoriche incubo, ormai da anni, degli agricoltori a sud di Taurianova. E poi anziani, viabilità. Politiche sociali. L’ingegnere sottolinea come le amministrazioni spesso perdano treni preziosi e canali di finanziamenti regionali ed europei perché non hanno al loro interno professionalità vocate a sviluppare tali carichi di lavoro. Lui, – sottolinea – queste cose da funzionario della Regione li svolge per mestiere e pertanto , per tutta la durata del mandato altro non farà che lavorare per Taurianova e nell’interesse di Taurianova e dei Taurianovesi. Fin dal giorno successivo all’ingresso in municipio verrà istituito un sportello e un centro d’ascolto per problematiche legate ai finanziamenti europei e per le problematiche di sviluppo agricolo. Lungi da me – dice – di pensare durante il mandato ad altre carriere politiche e poco dopo – lapsus calami- ricordando la sua esperienza di Presidente della Consulta delle Associazioni. Dice la mia esperienza da Presidente della Repubblica. La successiva risata della piazza, coinvolgente e liberatoria ci sta e stempera il clima e il successivo resto del discorso lo vede via via più sicuro: fino alla ciliegina finale. O macigno. Dipende dai punti di vista. Il PSC. Quello che una volta veniva chiamato Piano Regolatore oggi sia chiama PSC e su problematiche simili si scontrano interessi e gruppi di potere- imprenditoriali e – ove presenti – mafiosi. E cadono le amministrazioni o vengono commissariati i Consigli Comunali. Proprio per questo, nel finale, conclude dicendo che dovrà esser fatto tutto alla luce del sole e con il massimo coinvolgimento dei cittadini, delle forze sociali e culturali e dei tecnici che invita – prima della chiosa – a una riunione, tutti insieme per cominciare a costruire una nuova carta di identità di Taurianova che dovrà tornare a rivestire quel la centralità nella geografia politica della Piana che ormai da molti anni è divenuta un appannato blasone. Dopo il finale, applausi e bagno di folla: baci , abbracci, gesti di incoraggiamento di un elettorato che nel giovane outsider che dice di se stesso – “sono un non politico” dimostra di crederci. Oltre all’intelligengija della coalizione – quasi tutta seduta in prima fila insieme all’On Francesco D’Agostino, Vice Presidente del Consiglio regionale a dar gli auguri – e il gesto appare come un vero ramoscello d’ulivo simbolo di pace e di apertura al dialogo utile per fugare le ombre gettate dagli anonimi scriba capaci di impaurire Giuseppe Rigoli fino a farlo recedere dal suo proposito di candidarsi a sindaco – è il saluto e le congratulazioni della candidata antagonista Cettina Nicolosi che con la sua coalizione di 7 liste viene ritenuta una proposta in grado di puntare in alto: al ballottaggio. Chissà, magari contro Scionti. La gente indugia nella piazza. Si stringe intorno all’ingegnere che con quella voce impostata e a tratti capace di toni di fermezza li ha incantati. Non vorrebbero andar via. Vorrebbero che il futuro di Taurianova cominciasse subito . Quando alla fine la Piazza si svuota ed è ora di andare Fabio Scionti, con il fedelissimo Raffaele Loprete alla guida, prende posto nella cabina della Motoape, saluta e va via.