Conviviale degli Accademici della Cucina Italiana


Gli accademici della Associazione Italiana della Cucina delle delegazioni di Gioia Tauro – Piana degli ulivi – delegato Ettore Tigani – e di Reggio Calabria – delegato Giuseppe Alvaro – hanno organizzato presso la “Trattoria da Ninazzu” di Taurianova la tradizione conviviale che celebra il rito del maiale, denominata per l’appunto “Festa delle Frittole”, celebrata sotto l’attenta supervisione dello Chef executive Enzo Cannatà. L’incontro, al quale hanno partecipato numerosi accademici della due delegazioni e graditi ospiti, è stata impreziosito dalla presenza del delegato della delegazione Area Grecanica-Terra del Bergamotto, Franco Prampolini, del delegato della delegazione di Messina, Attilio Borda Bossana, componente del Centro Studi “Franco Marenghi”, accompagnato da numerosi accademici della sua delegazione, nonché dai presidenti di diversi club service, Luigi Carbone del Lions Club Polistena Brutium, Ettore Gerace del Lions Club Palmi, Francesca Masseo dell’Inner Wheel di Palmi e Sissy Barone della Fidapa di Palmi. La manifestazione è stata avviata dal delegato Ettore Tigani con l’indirizzo di saluto a tutti i partecipati, cui è seguito l’intervento del delegato Giuseppe Alvaro, ed entrambi si sono soffermati sui valori dell’amicizia, della sinergia e del confronto costruttivo tra le varie delegazioni. L’evento, oltre al valore enogastronomico della conviviale, volto peraltro a valorizzare la cucina regionale legata al territorio, alle sue tradizioni, ai suoi prodotti e specialità tipici, ha rappresentato anche un momento alto di “cultura” grazie alle relazioni, prima dell’inizio della conviviale, curate dagli accademici simposiarchi, Cettina Princi Lupini e Giuseppe Zampogna, i quali, con vari spunti e diverse argomentazioni, si sono soffermati sull’antico rituale della cucinazione del maiale, che ha sempre rappresentato, nell’immaginario rurale calabrese, un appuntamento di grande importanza, carico di buoni auspici e teso ad alimentare nuove speranze ed esorcizzare la paura dei raccolti magri. Il cibo offerto agli accademici è stato di buon gradimento da parte di tutti i partecipanti, con una positiva valutazione delle pietanze e la location è stata particolarmente apprezzata per il suo aspetto e per un servizio particolarmente soddisfacente nonché per la delicata accoglienza. Nel rispetto della tradizione, che ha visto nel corso dei secoli famiglie intere di calabresi radunate intorno a quella che viene definita la “quadara” (caldaia), i partecipanti hanno potuto assistere alla preparazione dal vivo delle frittole, gustandone subito dopo la loro bontà e prelibatezza. L’incontro, che si è svolto in un clima di assoluta cordialità, si è conclusa con la consegna da parte del Delegato Ettore Tigani della vetrofania dell’Aic per ringraziare, così, il titolare-cuoco del locale e il suo staff per l’accoglienza offerta agli accademici e per la buona qualità della conviviale.