Coranavirus, prende corpo l’ipotesi di due navi da crociera attrezzati per combattere Covid -19 a Gioia Tauro e Crotone
Mar 24, 2020 - redazione
È lecito attendersi, in una crisi emergenziale di portata globale, concrete determinazioni ad agire; il momento è tale da non consentire vacue e risibili esternazioni o sterili polemiche d’appartenenza. Giunge così per la nostra Calabria, come l’acqua nel Sahara, il progetto di alcuni prestigiosi clinici della Capitale. Il noto chirurgo pediatrico Luigi Mazzeo, calabrese d’origine, trapiantato all’Umberto I di Roma da una ventina d’anni, presidente dell’associazione ASSIEME (associazione socio sanitaria internazionale epistemologica di medicina dell’età evolutiva) Giuseppe Anelli affermato clinico odontoiatrico, presidente della nota Fondazione Sapientia Mundi legato affettivamente da svariati anni alla nostra terra e Maria Concetta Valotta segretario generale delle Camere Arbitrali, stanno perorando l’iniziativa proposta ai vertici Regionali, diretta a far attraccare gratuitamente, presso un porto del mar jonio ed uno del Tirreno calabrese due navi da crociera che possano fungere da ospedali di supporto alla già sicuramente mobilitata sanità calabrese che però, fatta salva la grande dedizione ed il sacificio di medici ed operatori sanitari chiamati in causa, rischia comunque di soccombere davanti alla prevedibile intensa mole di richieste che giungerà insieme al picco dei contaggi, come previsto dall’OMS, da qui a pochi giorni. Tali navi, opportunamente attrezzate, dalla capienza stimata di oltre 1000 posti letto complessivi, potrebbero ospitare in condizioni di confort e profilassi assolute, i pazienti sottoposti a quarantena ed i degenti del post terapia intensiva, al fine di decongestionare i presidi ospedalieri regionali.
L’azione comune di queste tre istituzioni dirette con estrema tenacia operativa dai suoi rappresentanti istituzionali, da anni promotori di numerose iniziative a sfondo benefico, destinate alle categorie più disagiate, nel campo dei diritti umani e nella tutela della dignità socio assistenziale, sarà suffragata e sorretta anche dall’opera di validi e seri professionisti del campo medico calabrese e potrà, concordando tale attività con le istituzioni nazionali e regionali, apportare un contributo concreto alle azioni strategiche già approntate o in fase di realizzazione, indirizzate a fronteggiare la prevedibile ondata del Covid 19, nel Sud Italia.
In tal senso, si dovrebbe ipotizzare che la nave ancorata nel basso Tirreno andrebbe ad accogliere non soltanto pazienti calabresi ma persino degenti provenienti dalla Sicilia orientale, mentre quella ormeggiata nello Jonio, per esempio nel porto di Crotone, riuscirebbe ad essere di valido sussidio anche per la Basilicata.