Dacci una zampa e Randagio io l’8 marzo in piazza insieme a Arcigay e Collettiva Autonomia
Mar 07, 2015 - redazione
“A quattro o a due zampe siamo tutti soggetti di diritti e non oggetto di
tutele”. È così che le associazioni Dacci una zampa e Randagio io
presentano la “marcia per la legalità e i diritti” in programma per
domenica 8 marzo. “Abbiamo sempre detto che quella di Occupy canile non è
una lotta animalista, ma una battaglia civile che vede schierati in prima
linea cittadini coscienti e coerenti, che hanno voglia di partecipare alla
vita e al tanto auspicato cambiamento di cui la città ha bisogno. Per
questo domenica, nella giornata dedicata al ricordo della lotta per
l’emancipazione femminile, abbiamo deciso di trasformare la nostra
tradizionale passeggiata in una marcia per la legalità e i diritti insieme
alla collettiva Autonomia e all’Arcigay”. Due realtà – commentano i
volontari – che da sempre si sono battute per una città che si più
rispettosa dei diritti, delle specificità e nelle necessità sociali e
civili di ogni cittadino, e che per questo i volontari di Dacci una zampa e
Randagio io sentono vicine. “Ci siamo sempre battuti perché in questa città
i beni pubblici vengano restituiti alla comunità e utilizzati per il
beneficio di tutti e non per il profitto di pochi, abbiamo sempre
combattuto perché ognuno potesse portare il sassolino la propria esperienza
accumulata alla causa della trasformazione di una città umiliata da
amministrazioni, che secondo quanto ha svelato la magistratura hanno
lavorato più per restare al potere che per il progresso comune”. Un dato
che per gli attivisti ha una sua rappresentazione plastica nella vicenda
del canile municipale di Mortara, una struttura finanziata con fondi
pubblici struttura pubblica conclusa nel 2006, più volte inaugurata e la
cui gestione per due volte è stata messa a bando – ma che legalmente non
esiste. “Per il catasto – ricordano i volontari – lì sorge un agrumeto di
proprietà del noto imprenditore Carlo Montesano, perché l’amministrazione
Scopelliti – abbiamo appreso dalla stampa, per poi verificare carte alla
mano – nonostante abbia pagato l’acquisizione non ha mai portato a termine
la procedura. Dunque quel pezzetto di terra che si affaccia sulla
superstrada, anche per l’Agenzia delle entrate, è ancora di Montesano.
Eppure, in Comune, si è proceduto come se nulla fosse. Non solo per due
volte è stata messa a bando la gestione del canile, ma nell’agosto di
quest’anno è stata anche concessa una parziale agibilità in assenza di
accatastamento”. Una vicenda che per i volontari grida vendetta e reclama
legalità, giustizia, trasparenza. “ Prima come cittadini, quindi come
animalisti, crediamo sia necessario fare chiarezza su questa vicenda
paradigmatica degli anni che abbiamo vissuto e ascoltiamo con vero e
proprio orrore civico chi punta il dito contro di noi, accusandoci di aver
sottolineato l’ennesima stortura cittadina. Crediamo sia dovere sociale e
civile di ogni cittadino supportar la gestione della cosa pubblica, non
solo mettendo a disposizione competenze ed esperienze, ma anche denunciando
storture e malversazioni. Anche per questo domenica saremo in piazza con
chi da tempo chiede una Reggio più civile, più uguale, più giusta”.