“Ridefinire l’identità della città significa rimettere i beni culturali al centro delle politiche di sviluppo e, indipendentemente dal risultato elettorale, continuerò a lavorare per costruire una rete integrata in questa direzione.” Così la candidata Marisa Cagliostro, che ieri ha ospitato nella segreteria-centro culturale di via Re Ruggero la presidente dell’associazione Ulysses Claudia Califano e Maria Grazia Penna del Museo storico della Farmacia e biblioteca Rabainisia , un museo unico che ha al suo interno un convento bizantino. “Il nuovo è espressione di una volontà di uscire dall’incompiutezza che ci circonda – dichiara la Penna – e la presenza delle donne nelle istituzioni, difficilmente corruttibili e determinate, può fare davvero la differenza.” La Califano illustra le finalità dell’associazione che, nata per valorizzare, promuovere la conoscenza e la tutela del patrimonio storico-artistico della città, è espressione dei valori di una parte di cittadinanza che ha scelto di mettere le proprie competenze specifiche nel settore a servizio della comunità. Oltre alle attività di risanamento delle aree verdi su cui spesso insistono testimonianze di arte e archeologia, l’intendimento è quello di pervenire a percorsi virtuosi in difesa del patrimonio in cui pubblico e privato convergano in una rete congiunta per sensibilizzare la comunità a riappropriarsi del bene comune. Uno degli obiettivi è essere presente ovunque le Soprintendenze abbiano fatto opposizione a progetti assurdi e irrispettosi della storia civica, come per esempio il Lido comunale e la presunta riqualificazione che avrebbe stravolto piazza De Nava e di conseguenza la vasta area archeologica sottostante, progetto che è stato revocato dal ministro Bray grazie all’intervento delle associazioni che si sono opposte a quell’irragionevole scempio.
“Promuovere cultura e turismo significa anche mobilità veloce, riapertura delle stazioni oggi impresenziate, ma per fare questo non si può chiedere alle associazioni di sostituirsi alla istituzioni. L’appello che lanciamo ai futuri amministratori comunali e regionali – afferma la Cagliostro – è di rimettere la voce cultura al centro dei bilanci e per questo, contiamo sulla forza dei cittadini che quando vogliono (vedi revoca del progetto di piazza De Nava), sanno imporre la loro voce. Nulla esiste o è stato realizzato perché il turista sappia dove andare. La città non ha bisogno di una politica di parte; chiunque vinca, collabori con gli altri invece di farsi la guerra e dimostri di aver meritato Palazzo San Giorgio e la gestione della cosa pubblica partendo dalla rotazione di funzionari e dirigenti per prendere le distanze da vecchie logiche clientelari, azzerando privilegi e favoritismi, sostituendo qualità e competenza a improvvisazione e inefficienza.”